VAL
                DI BAGNO TREK 
                VALLE DEL SAVIO 
            
PRESENTAZIONE
Bagno di Romagna è situato ai piedi della catena appenninica, spartiacque tra Romagna e Toscana nell'alta valle del fiume Savio.
Per la sua conformazione
				  e la sua posizione strategica, da sempre zona di passaggio e meta
				  di pellegrini e viandanti, provenienti attraverso grandi vie di
				  comunicazione, dal nord Italia e dal nord Europa.
				  Il patrimonio
				  forestale da sempre ha caratterizzato il processo evolutivo del
				  nostro territorio; selve incontrastate fino alla caduta dei conti
				  Guidi, ricerca di terra lavorativa, con conseguente impoverimento,
				  a causa dei molteplici tagli di boschi, nel periodo di gestione
			    dell'Opera del Duomo di Firenze. 
			    Nella metà del 1800,
				  il Granduca di Toscana, Leopoldo II, demandò la ricostruzione
				  del patrimonio forestale all'intendente Boemo Carlo Siemoni.
				  Nella
				  metà del 1900 poi, assistiamo all'abbandono delle campagne,
				  il bosco riprende vita..! 
Oggi possiamo ancora ammirare
				  foreste, boschi che, assieme ad innumerevoli specie di animali,
				  costituiscono un patrimonio ecologico di rara intensità. 
				  E' con l'istituzione del Parco Nazionale
				  delle Foreste Casentinesi, nel 1993, che il nostro territorio
				  ha assunto un valore ancora più significativo, sia dal punto di vista naturalistico,
				  che turistico, infatti Bagno di Romagna, può considerarsi
				  una vera e propria via d'accesso verso il Parco Nazionale. 
				  Strade sterrate, antiche mulattiere,
				  sentieri, tra Val Savio e Val Bidente, luoghi che ci permettono
				  di creare un legame tra passato e presente, tracce del passaggio
				  dell'uomo: chiese isolate, maestà,
				  mulini, cimiteri.
				  Tutte le stagioni sono in
				  grado di assicurare un fascino particolare: la primavera, con il
				  risveglio di tutta la natura, stimola alle prime uscite, accarezzati
				  dal tiepido sole; l'estate carica di verde, dà la possibilità di
				  passeggiare lungo i sentieri del bosco, nella foresta, sul crinale;
				  la primavera, l'estate, il colore dei fiori, poi l'autunno, altri
				  colori di fronde che
				  si confondono con il sole che filtra alle prime nebbie, i bramiti
				  dei cervi..; l'inverno spoglio, spazioso, ogni cosa messa in risalto,
				  il cielo azzurro, limpido, la neve, tracce di animali, voglia di
				  camminare.. voglia di riscoprire profumi, suoni, che solo boschi,
				  praterie e foresta possono dare. 
 
 
					
					 
					
					La sentieristica
La sentieristica denominata VAL DI BAGNO TREK, si snoda all'interno del comune di Bagno di Romagna, lungo il crinale appenninico, il controcrinale, crinali terziari, lungo la mezzacosta fino al fondo valle.
Il suo sviluppo comprende, sia una serie di percorsi quasi esclusivamente di crinale e controcrinale denominato: GRANDE ANELLO DELLA VAL DI BAGNO, sia una serie che conducono al fondovalle.
Il Grande
			      anello della Val di Bagno, parte
			      ed arriva al passo dei Mandrioli a quota 1273 m.slm e si divide
			      in 7 tratti, per un totale di circa 69 km.
		        Vi sono inoltre 11 percorsi che si
			      innestano nel Grande anello della Val di Bagno
 
 
					faggeta
 
					Monte Carpano
DESCRIZIONE DELL'INTERO ANELLO
Il grande anello della val di Bagno ha il suo inizio al passo dei Mandrioli, a 11 chilometri da Bagno di Romagna, da qui continuando lungo l'asfaltata in direzione Badia Prataglia, subito dopo l'indicazione del km.200 sulla dx parte in salita un sentiero che all'interno della faggeta ci porta velocemente al Poggio della Lombardona, con una spettacolare panoramica sulla vallata bagnese fin lungo la riviera adriatica, e di seguito arriviamo a Cima Termine (1274 slm)., siamo qui al confine del Parco Nazionale delle Foreste Casetinesi.
A poco più di 2 km. dalla partenza incontriamo un bivio, deviando a sx continuando a seguire il crinale appenninico, possiamo arrivare all'Eremo di Camaldoli e addirittura al monte Falterona, noi proseguiamo a dx seguendo per circa 1 km. Il contro crinale appenninico, che rapidamente scende alla strada forestale di collegamento tra la provinciale dei Mandrioli e Pietrapazza , deviamo a sx lungo la pista sterrata direzione Pietrapazza e dopo circa un chilometro giungiamo ad un crocevia: continuando la sterrata si giunge a Pietrapazza a dx la mulattiera per Bagno di Romagna, leggermente più spostata, sempre a dx, il sentiero per Monte Carpano.
Due sono le alternative
              che portano entrambe a monte Castelluccio, il nostro percorso:
              Prendendo la mulattiera per Bagno di R., in leggera discesa, dopo
              circa 50mt. vi è la deviazione a sx iniziando il sentiero
              del lupo che ci conduce poi in maniera naturale alla sterrata per
              monte Piano; salendo invece verso Monte Carpano in breve si giunge
              a quota 1131 slm., proseguiamo lungo il sentiero scostato a sx
              e in discesa arriviamo alla sterrata per monte Piano, riallacciandoci
              alla deviazione del sentiero del lupo. 
Proseguiamo lungo la sterrata, proprio sotto monte Castelluccio (1115 slm) sito non più identificabile di un'antica torretta di avvistamento del castello di Corzano.
Proseguendo ancora per circa 500 mt. arriviamo alla deviazione, posta sulla dx , per Campodonico-Bagno di Romagna e anche per il Santuario di Corzano-S.Piero in Bagno; si prosegue ancora fino a giungere ad un piazzale, altro importante crocevia, transitabile anche con automezzi. A Dx si prosegue per S. Piero in Bagno a sx si può giungere a Rio Salso, noi proseguiamo diritti lungo la vecchia mulattiera per Rio Salso ed in breve arriviamo a Monte Piano(1042) , abbiamo percorso fino ad ora circa 10 km..
A sx prosegue la mulattiera per Rio
				  Salso, noi continuiamo diritto, lungo il percorso troviamo un
				  cancello e vicino un cippo con la dicitura: Comune di Bagno di
				  Romagna- Mulattiera di Ridracoli ; oltrepassiamo monte
				    Frullo(978 slm) . Continuando sempre lungo la mulattiera , qui divenuta
				  strada interpoderale, pieghiamo verso il podere Monte Solvetti,
				  dove un cippo nei pressi di un bivio ci indica che il sentiero
				  incrocia la mulattiera di Rio Petroso.
				  Oltrepassato il Paretaio in breve arriviamo al colle
				    del Carnaio arrivando così nella
				  strada asfaltata a quota 768 slm. 
 
 
					
					 
					
					Deviando a sx lungo l'asfaltata, poco dopo transitiamo di fronte ad un monumento eretto in memoria dell'eccidio di 27 civili per rappresaglia tedesca; non molto distante da qui, lasciamo la strada asfaltata e deviando sulla dx raggiungiamo il podere Carnaio che prende il nome dall'omonimo colle,in leggera salita continuiamo per il podere Raggiale, poco prima del quale, vi è un bivio nei pressi del pod. Casella, dal quale con opportuna deviazione potremmo raggiungere in circa un chilometro lo sprone di Montegranelli, un tempo possente fortificazione, da qui si apre una spettacolare panoramica sulla Val di Bagno. Noi continuiamo sulla strada maestra, toccando i poderi di Cà di Braccio, Fossa, nei pressi del quale si erge una maestà in mattoni e poi il nucleo di Monsavino, da dove, con deviazione sulla sx potremmo giungere a San Uberto, dove è ancora posto un oratorio che ricorda l'edificazione di un monastero Camaldolese, divenuto poi nei secoli, anche dogana fra stato Pontificio e Granducato di Toscana.
Continuando sempre per la
			      sterrata, si giunge a Farfaneto,
			      da qui deviamo a dx abbandonando la maestra , il nostro percorso è un
			      largo sentiero che aggira il monte delle Forche e ancora avanti
			      transitiamo ai piedi di monte
			        Mescolino(969 slm), con un leggero strappo potremmo arrivare
			      sulla cima e godere di una bellissima panoramica a 360 gradi. 
			      Proseguiamo sempre sul
              percorso di crinale fino a quando, arrivati a quota 886 slm, si
              devia a dx lungo un sentiero a mezza costa che ci porta sul crinale
              sovrastante il podere di Valdifiori, e dopo poco si allaccia al
              nostro percorso il sentiero che sale da Vessa a Facciano. 
In discesa il nostro
              percorso seguendo il crinale arriva a Facciano,
              continuiamo sempre in discesa, oltrepassando pascoli ed ex coltivi.
              Giungiamo cosi, dopo i poderi la Croce Cà di
              Gallo a Cà di Rigo, al nucleo di Pompogna. Scendiamo ancora,
              e passando per il podere Pianacci arriviamo all'asfaltata.
Abbiamo
              percorso fino a qui circa 30 km.
Oltrepassata la strada asfaltata in località ponte Santo Stefano, attraversiamo il fiume Savio per mezzo di un ponte in cemento armato, detto ponte del Castagnolo, iniziamo la risalita del versante opposto a quello fin ora praticato. Ora la strada è sterrata e precisamente è il tratto : Santo Stefano , cà di Ravaglia , Selvapiana, località quest'ultima a cui arriviamo dopo circa 3 km. di cammino.
 
 
					Passo del Carnaio
 
					panorama da Selvapiana
Oltrepassato
                  il borgo, deviamo sulla sinistra, proprio dove è posta una maestà, e di li
                  a poco il nostro cammino è decisamente in salita per
                  poter giungere al Poggio dell'Incisa,
                  a quota 900mt. da qui dolcemente cominciamo a discendere fino
                  al bivio con la frazione Incisa e poi di seguito arriviamo sulla
                  provinciale 43 che collega Acquapartita ad
                  Alfero.
Non molto distante da qui, è posto un cippo con su l'indicazione del passaggio
    della mulattiera Selvapiana - Incisa, con vicino una maestà a veglia
    del viandante in cammino.
Noi continuiamo lungo il sentiero che corre parallelo alla provinciale, si
    inerpica leggermente ed in breve si giunge alla località Acquapartita,
    siamo così giunti
    al km. n. 39. 
		    Il nostro percorso aggira
		      il caratteristico e turistico lago e con un semicerchio giungiamo
		      all'inizio di un rettilineo in discesa, di li a poco, deviando
		      sulla sx ci immettiamo in una mulattiera che, prima oltrepassa
		      una castagneta, quindi , tra ginestre e ginepri, arriviamo ad
		      un bivio che ci porta alla provinciale, in loc. Tre
			        Fossi, noi
			      proseguiamo ed in breve ci troviamo a guadare più di
			      una volta i torrenti che scendono dal monte Comero, aggiriamo la
			      vallata e in leggera salita oltrepassata una bosco di abete Douglasia,
			      giungiamo in piana al bivio che ci porta proseguendo a dx al centro
			      turistico Valbonella. 
				Noi
              deviamo a sx lungo una comoda sterrata, tra castagni non ancora
              maturi, e in leggera salita giungiamo al vecchio e fatiscente nucleo
              della Bandita, posto ai margini di un bosco fitto di abeti; proseguiamo
              ed in breve arriviamo ad una radura che costeggia un modesto laghetto,
              proseguiamo a sx ne oltrepassiamo un'altro e in breve, in leggera
              salita arriviamo ad una piccola sella, continuando diritto in discesa,
              in breve possiamo giungere al lago dei Pontini, noi deviamo bruscamente
              a sx e in forte salita in breve arriviamo a Poggio
              Feliciano(1026 slm) da dove si gode un panorama spettacolare sulla catena appenninica
              dei Mandrioli fino a monte Falterona. Il nostro percorso ora è immerso
              nella faggeta e con continui saliscendi giungiamo alla base di monte Testaccio(1068 slm.), ora
              inizia la discesa, che ci porta in circa 2,500 km. nei pressi del
              podere Rivoloni, siamo così giunti al km. 49,00. 
 
 
					
					 
					
 					guida autorizzata Parco foreste casentinesi
Via Fiorentina 30 Bagno di Romagna
www.ilgirovagotrek.it
