Bagno di Romagna - Storia e curiosità

Cenni storici

Bagno di Romagna

Ritrovamenti di reperti che risalgono all'età neolitica, documentano la presenza in loco dell'uomo fin dalla preistoria.
Le acque termali erano conosciute ed apprezzate dai Romani, tanto che Marziale ne cantò le virtù terapeutiche.
In Epoca feudale il territorio fu dominato da conti Guidi di Bagno, che costruirono i castelli Corzano e Montegranelli.
Conquistata nel 1404 dalla repubblica fiorentina, fu sede del "Capitanato di Bagno".
Restò sotto la giurisdizione di Firenze fino al 1923, anno della sua annessione alla provincia di Forlì-Cesena.

San Piero in Bagno (sede comunale)


Il centro del potere militare e politico era nell'antichità localizzato presso il castello di Corzano.
Il borgo sottostante (San Piero) aveva prevalentemente funzioni di mercato.
A seguito della distruzione del castello ad opera dei Lanzichenecchi avvenuta nel 1527, la popolazione dell'importante castello si trasferì a San Piero che aumentò la sua importanza politica ed amministrativa, tanto che con Regio Decreto del 25.6.1865 venne stabilito il trasferimento della sede comunale da Bagno a San Piero, pur mantenendo il comune il toponimo "Bagno di Romagna".

Bagno di Romagna - Altre notizie

La scoperta delle acque termali di Bagno di Romagna
La leggenda di S. Agnese

Durante la persecuzione di Diocleziano (284 - 305) una giovane sarsinate, figlia del primo magistrato della città, si convertì al Cristianesimo.
Denunciata al padre, questi fu costretto a condannarla a morte, poiché ella non intendeva abiurare.
Condotta fra le montagne dell'Alto Savio, luogo scelto per l'esecuzione, venne abbandonata in compagnia del suo cagnolino, mentre al suo posto i pietosi carnefici uccisero un capretto. Visse fra boschi e bestie selvatiche, fino a che fu contagiata da una grave malattia della pelle, la scabbia. Il cagnolino vagando nelle vicinanze del fiume annusò uno strano odore, scavò con le sue zampette, facendo scaturire uno zampillo di acqua calda, nella quale si lavò la fanciulla, che guarì immediatamente. Ritrovata dal padre, che andava cacciando, fu riconosciuta e riportata in città con tutti gli onori.


Il fantasma della torre di Rondinaia

Torre/castello appartenuto negli anni attorno al Mille ai signori di Valbona, nel 1335 fu conquistato dai Forlivesi ed il suo signore Leoncino da Valbona fu decapitato nel castello stesso, dando origine alla leggenda, tramandata da padre in figlio, di un'ombra senza testa che nelle notti tetre e burrascose, vaga tra bianchi fantasmi intorno alla vecchia torre.


Uomini illustri

Manara Valgimigli San Piero in Bagno 1876 - Vilminore di Scalve 1965
Grecista, poeta, filologo
Allievo di Giosuè Carducci all'università di Bologna dove si laureò nel 1898, dopo aver insegnato in diversi licei vinse nel 1922 il concorso per la cattedra di letteratura greca all'università di Messina, per passare poi all'università di Pisa ed infine in quella di Padova.
Autore di magistrali traduzioni e di testi, scrisse anche saggi, poesie e libri autobiografici.

Miscellanea storica

Corografia d'Italia Gran Dizionario vol. II - Massimo Fabi ed. Francesco Pagnoni Milano 1854
Pagina 532

MONTEGRANELLI - Villaggio in Toscana, comunità di Bagno, compartimento dì Firenze, che ha 280 abitanti.
Piccolo castello, che sta nella val del Savio, sopra un contrafforte ai piè dell'Appennino, ed alla distanza di 4 miglia al nord da Bagno.



Pagina 808

PIETRAPAZZA. Villaggio in Toscana, comunità di Bagno, compartimento di Firenze, che ha 240 abitanti.
Sta nella valle del Bidente, in uno sprone del-l'Appennino, a 4 miglia circa da Bagno.


Corografia d'Italia Gran Dizionario vol. III - Massimo Fabi ed. Francesco Pagnoni Milano 1854
Pagina 46

RIO SALSO. Villaggio in Toscana, comunità di Bagno, compartimento di Firenze, che ha 420 abitanti.
Sta in monte, alla destra del Bidente, 5 miglia circa da Bagno.

Un altro omonimo villaggio trovasi pure in Toscana e nello stesso compartimento, ma nella comunità di Terra del Sole, la sua popolazione è quasi eguale all'antecedente. Dista. 2 miglia circa da Terra del Sole.


Corografia d'Italia Vol I - A-E - Giovanni B. Rampoldi ed. Per Antonio Fontana Milano 1832
Pagina 165

BAGNO, borgo del granducato di Toscana, prov. di Firenze, capoluogo di un vicariato, presso le fonti del Savio. I suoi abitanti in numero di quasi 1,500 occupansi in lavori di legno ad uso della cucina e della campagna, che poi portano a vendere per tutt' il Fiorentino. Lavorano molte corone di legno, che poi smerciano nelle festività di Carnaldoli......


Corografia d'Italia Vol II - F-O - Giovanni B. Rampoldi ed. Per Antonio Fontana Milano 1833
Pagina 788

MONTEGRÀNELLI, vill. di quella parte della Romandiola che sta ai piedi boreali dell' Apennino ed appartiene al granducato di Toscana, intersecato dalla via che da Poppi conduce a Forlì, dalla cui città è distante 18 miglia verso ostro e 10 a libeccio da Sarsina. È un luogo in cui scarseggiano i cereali, e soltanto vi abbondano i castagneti ed i pascoli. Conta nullapiù di 300 abitanti. Fu patria di quel Carlo , che nel 1430 istituì l'Ordine regolare dei Mendicanti di Sangirolamo presso Fiesole.


Dizionario Corografico dell'Italia - Vol. 1 da A a B - Prof. Amato Amati ed. Vallardi - Milano 1869
Pagina 549

BAGNO IN ROMAGNA - Comune in Toscana, provincia di Firenze, circondario di Rocca San Casciano, delegazione di Bagno in Romagna.
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Ha una superficie di 52,795 ettari. La sua popolazione nel 1860 era di 7165 abitanti. Secondo l'ultimo censimento (1862) contava abitanti 7096 (maschi 3698 e femmine 3398)
.....
Ha pochi ed angusti piani, e conta in quella vece alte sommità, le quali appartengono ai maggiori contrafforti settentrionali, che quivi scendono 
.....
Le strade che l'attraversano sono tutte mulattiere, ad eccezione della strada che da Rocca San Casciano guida a Bagno per S. Sofia. Più di due terzi dei terreni sono occupati da boschi e da pascoli, ond'è che le risorse principali della contrada ritraggonsi da greggi lanuti, bovini e porcini, e dai castagni, i quali suppliscono agli scarsi cereali che vi si raccolgono ....Il capoluogo è una piccola terra murata con borgo, risiedente sulla riva sinistra del fiume Savio, .....
Fuori di porta Fiorentina in un piccolo sobborgo trovansi la casa del comune e un piccolo teatro: presso la porta Di Mezzo avvi una piazza su cui avvi la prepositura, già abbaiila dei Camaldolesi, e vicino, sopra un vasto prato, un campanile con un pubblico orologio. Sulla riva del Savio è un bel passeggio.
.....
Le terme di S. Agnese somministrano bagni ai miserabili.
Vi si tengono un mercato settimanale al mercoledì, e quattro fiere annue, le quali cadono nel secondo lunedì di maggio, nel primo lunedì di luglio, nel primo lunedì di agosto e nel mercoledì della prima settimana di ottobre.
....
Fama e lucro non piccolo ritrae Bagno dalle sue celebri acque minerali
....Questa acque sono assai frequentate: si adoperano in bevanda, in bagno e coli'applicazione dei fanghi. 
.....
L'antico edifizio delle Terme fu dalla repubblica fiorentina dato al comune di Bagno, che nel settembre 1774 lo concesse in enfiteusi a private persone, che sul principio di questo secolo edificarono un più grandioso e comodo palazzo avente 12 bagnetti, uno dei quali destinato per le docce.


Dizionario Corografico dell'Italia - Vol. 6 da PI a RU - Prof. Amato Amati ed. Vallardi - Milano 1869
Pagina 1251

RONDINAJA SUL BIDENTE. — Frazione del com. di Bagno in Romagna, prov. di Firenze.
L'ufficio postale è a Bagno in Romagna.

Questo villaggio siede sopra un poggio che si innalza sopra la ripa destra del Bidente centrale o di Bidraccoli, presso la confluenza in esso del Bidente orientale o di Strabatenza che scorre al suo scirocco. Sta a maestro da Bagno di Romagna. Ha una popolazione di 136 abitanti. Possiede una chiesa parrocchiale, e vi si vede ancora una rocca con torre.

Rondinaia sul Bidente fu signoreggiata dai nobili di Valbona; da questi passò ai conti Guidi; nel 1404 fu occupata dalla signoria di Firenze; e questa, nel 1406, la cedè a Giovanni Gambacorti. Nell'anno 1453 i vassalli, stanchi delle vessazioni di Gherardo, figlio a Giovanni, si ribellarono, e ritornarono così sotto la repubblica di Firenze.


Dizionario Corografico dell'Italia - Vol. 7  S - Prof. Amato Amati ed. Vallardi - Milano 1869
Pagina 28

SAIACCIO. — Frazione del com. di Bagno in Romagna, prov. di Firenze. L'ufficio postale è a Bagno in Romagna.


Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana - P-R - Vol. IV - Emanuele Repetti ed. Firenze 1841
Pagina 15

PAGANICO nella Valle del Savio in Romagna. – Casale spicciolato che dà il vocabolo a una chiesa curata (S. Michele) sotto la prepositura di S. Maria in Bagno, Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Sansepolcro, già dell’Abazia Nullius di Bagno, Compartimento di Firenze.

Risiede sulla faccia orientale di un contrafforte che stendesi dall’Appennino di Camaldoli fra il vallone del Savio e quello del Bidente di Strabatenza, circa 3 miglia toscane a settentrione-maestrale della Terra di S. Maria di Bagno, e miglia 1 e 1/2 a ponente di quella di S. Pietro in Bagno.

La parrocchia di S. Michele a Paganico nel 1833 noverava 107 abitanti.


La Italia Geografico storica politica Tomo IV - Ant. Federico Busching ed. A. Zatta Venezia - 1780
Pagina 93

BAGNO - Vicariato Minore, e Capitanato, che ha la Giurisdizione   Civile   nel   proprio   Territorio .........
 Nella Terra di Bagno molti lavorano ??one di legno, che si dispensano poi a Camaldoli a' pellegrini che passano a visitare quel Santuario. In que-sti luoghi s' occupano pure i contadini in fare diversi lavori di faggio, come pale , mestole , ed altri attrezzi ad uso della cucina , e della campagna, che portano a vendere poi a Firenze, specialmente sul finir dell' Inverno e per tutto lo Stato.


Storia del Casentino vol. II - P. Prezzolini ed. M. Cellini Firenze 1861
Pagina 229

BAGNO DI ROMAGNA Dalla vetta dell'Appennino, discendendo da quella parte detta di S. Bernardino, nella Valle del Savio, risiede Bagno in Romagna, piccola terra murata, con borgo annesso, in origine della diocesi di Sarsina, presentemente di S. Sepolcro. E situata sulla schiena dell'Appennino di Camaldoli in un profondo vallone solcato dal fiume Savio, che rasenta le mura di Bagno dal lato orientale.

.... La di lui rinomanza ha avuto ed ha vita dalle acque termali, certamente le più cognite in Toscana fino dai tempi remotissimi. Queste acque calde scaturiscono da uno schisto calcareo argilloso, alle falde d'una diramazione dell'Appennino , che staccasi in linea traversale dal giogo di Prataglia.
...........consistente allora (1828) in tre vasche diverse, una detta della Torre, che serviva per uso di doccia, ed era meno calda dell'altro Bagno chiamato di Mezzo , il quale usavasi per immersione nei mali cutanei, mentre il terzo dicevasi delle Donne, quasi fosse riserbato alle malattie muliebri, e questo per efficacia delle sue acque. Posteriormente a quel tempo fu data una nuova disposizione allo stabilimento, costruendovi quattro vasche diverse appellate di S. Agnese , di Mezzo, delle Donne e del Fango.



Pagina 249

SAN PIERO IN BAGNO Questo paese è grande e ben costruito, con Chiesa prepositurale sotto il titolo di S. Pietro in Vinculis .............E situata in pianura fra il Monte Comero , Monte Granelli e l'Appennino di Camaldoli, sulla ripa sinistra del fiume Savio, e lungo la strada provinciale , che da S. Maria in Bagno per S. Piero entra e traversa i tre valloni del Bidente, e di là per S. Sofia guida poi alla Rocca S. Casciano.



Pagina 253

MONTEGRANELLI - E collocato sopra il risalto di un contrafforte, che staccasi dalla sinistra costa dell'Appennino, per discendere tra le Valli del Savio e del Bidente di Valbona, ed è poco distante dalla via provinciale , che da S. Piero in Bagno conduce alla Dogana di Fonte Paolina, e di là a S. Sofia. Ebbero signoria in questo Castello i Conti Guidi del ramo di Romena, ........... considerato piuttosto per un fortilizio, che realmente paese , quasi tutti gli abitanti di questo dediti soltanto all'agricoltura


Corografia Fisica Storica dell'Italia Vol IX - Attilio Zuccagni Orlandini ed. Firenze 1841
Pagina 812

Comunità di Bagno Superf. Mig.quadr.geogr. 67,80—Pop. Abit. 6,772 (1840)

Deve Bagno la sua origine alle ricche sorgenti di acque saline termali, non ignote forse agli   Umbri-Sarsinati, e certamente tenute dai Romani in molto pregio. Questa terra meritò la predilezione dei Guidi, ma fu perduta da essi, come tutti gli altri dominj, per ribellione. Siede Bagno sulla sinistra del Savio in angusta foce, chiusa tra i monti. Fuori di porta fiorentina è un piccolo subborgo; entro di essa trovasi da   un  lato il Pretorio, ed in faccia la casa del Comune, cui è contiguo il teatro. Una via traversa poco distante conduce al vasto edifizio delle Terme un'altra che le resta in faccia dà accesso ad un borghetto. Presso la porta di mezzo trovasi una piazzetta su cui corrisponde la Propositura, già Abbadia di Camaldolensi. Passata la porta detta di mezzo, perchè divide due borghi, trovasi un vasto prato   su   cui sorge  un   campanile  con   pubblico orologio, poi il bagno di sotto che termina alla porta romagnuola. Fuori di essa è l'oratorio di S. Lucia; poco al di sopra quello del Carmine, indi un ponte sul rio della Cappella. Sulla riva del Savio è un bel passeggio-In Bagno trovasi  un Medico, ed un Chirurgo.

San Piero in Bagno. Terra assai bella, distante poco più di un miglio da Bagno, ebbe origine dalla distruzione del celebre castello di Corzano. È formata di due ampie e lunghe vie che s'incrociano, e queste sono cinte di belle e comode abitazioni. Ha una Propositura, un convento di Osservanti, e due oratorj, una piazza molto vasta, una dogana, ed un teatro. Anche in S. Piero risiede un Medico, ed un Maestro.


Dizionario topografico dei comuni d'Italia - Attilio Zuccagni Orlandini ed. soc. editrice Firenze 1861
Pagina 106

Bagno in Ramagna (Toscana) Pref. di Firenze; circond. dì Rocca S.  Casciano;  deleg. di  Bagno.
È nelle valli transpennine ed ha una superficie di miglia toscane 85,19. 

 

Siede Bagno sulla sinistra del Savio, in angusta foce chiusa tra i monti. Fuori di porta fiorentina è un piccolo sobborgo ; entro di essa trovasi da un lato il pretorio, ed in fàccia la casa del comune cui è contiguo il teatro. Una via traversa poco distante conduce al vasto edilizio delle terme, un'altra che le resta in faccia,  dà  accesso ad un borghetto. Presso la porta di mezzo trovasi una piazza su cui resta la prepositura, già Abbadia di Camaldolensi. Passata la suddetta porta apresi un vasto prato ov'è un campanile con pubblico orologio, poi il borgo di sotto che termina alla porta romagnola. Fuori di essa è l'oratorio di S. Lucia: poco al di sopra quello del carmine, indi un ponte  sul rio della cappella.
Sulla riva del Savio è un bel passeggio. Popol. 7165. 


Dizionario univ.le topografico storico fisico-chimico terapeutico - Antonio Perone ed. Tipografia di Napoli 1870
Pagina 884

 S. MARIA IN BAGNO, o BAGNO IN ROMAGNA, comune mandamentale di 7165 abitanti , nella Romagna Toscana; appartenente al circondario di Rocca S. Casciano, provincia di Firenze. Ignorasi la origine della comunità di S. Maria del Bagno. Essa è per altro molto antica; e molto note n'erano le sue sorgenti di Acque minerali.
a) Ad un miglio prima di giungere nel villaggio di S. Maria in Bagno, nell'alveo del torrente di Varlungo, in un filone di macigno attraversante il fosso stesso, polla una sorgente di Acqua solfurea fredda; che, dal fosso ora citato, porta il nome di Acqua minerale di Var» lungo. É abbandonata a se medesima; e si porta ovunque il proprio pendio la guida. È trasparente; ha odore d'uova fracide; sapore acidulo dolciastro.
L'Acqua di Varlugo è fredda, leggermente solforosa, ed alcalina : e si potrebhe dai fanciulli bere per le verminazioni; purché possa tollerarsene l'odore disgustoso d'uova fracide. Non si usa per immersione; mentre a ciò si preferiscono le altre acque minerali prossime; che son termali.
b) Nel centro del comune di S. Maria in bagno, sulla ripa sinistra del fiume Savio, sopra un terreno composto di schisto calcareo, alternato da filoni di macigno, sorgono le acque de' Bagni di S.Agnese, o di S. Maria in Bagno; or detti ancora Terme Leopoldine di S. Maria in Bagno; già conosciute fin da' tempi de'Romani. Quantunque la valle, ivi formata dal suddetto fiume, sia molto ristretta, pure l'aria vi è buonissima........
Il cratere, dentro al quale sorgono molte polle insieme unite, sta diviso da un muro, dov'è un'apertura di comunicazione fra le due sezioni, ricoperte da una solida volta di pietre; affinchè non n'emanino vapori, né gas: né, perché restandovi per qualche tempo le acque chiuse, abbiano a perder molto della loro original temperatura.......L'Acqua della Gran Vasca de' Bagni di S. Agnese, appena attinta è dolciastra; e, dopo breve tempo, sembra avere un lieve sapor alcalino orinoso......La temperatura dentro alle tinozze de' bagni n'è + 32° R.f o 40 centigradi : ma dentro la scaturigine suol variare da +41° a 44° centigr......


Indicatore topografico della Toscana Granducale - AA.VV. ed. Edizione Polverini - Firenze 1856
Pagina 33

BAGNO IN ROMÀGNA - Deve la sua origine alle ricche sorgenti di acque saline termali .......siede Bagno sulla sinistra del Savio, in angusta foce, chiusa fra i monti. Fuori porta Fiorentina è un piccolo sobborgo; entro di essa trovasi da un lato il Pretorio, ed in faccia la casa del Comune cui è contiguo il Teatro. Una via traversa poco distante conduce al vasto edifizio delle Terme, un'altra che le resta in faccia dà accesso ad un borghetto. Presso la porta di mezzo trovasi una piazza su cui resta la Prepositura, già Abbadia di Camaldolensi. Passata la suddetta Porta apresi un vasto prato ov'è un campanile con pubblico orologio poi il borgo di sotto che termina alla Porta Romagnola. Fuori di essa è l'oratorio di S. Lucia, poco al di sopra quello del Carmine, indi un ponte sul rio della Cappella. Sulla riva del Savio è un bel passeggio.



Pagina 234

SAIACCIO, s. Martino,  - Popolaz. 1845 ab. 133. - 1855 ab.  148.


Le armi dei municipi Toscani - Luigi Passerini ed. E. Ducci 1864
Pagina 9

BAGNO DI ROMAGNA (compartimento fiorentino)

L'antica rocca che domina questa terra , edificata dai conti Guidi, ad essi tolta dai Fiorentini nel 1405, ceduta ai Gambacorti dopo la capitolazione di Pisa nel 1406, e ad essi ritolta per ribellione nel 1448, costituisce lo stemma di questa Comunità.


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