Brentosanico - Firenzuola mt. 628
Posizione N 44° 7' 56" E 11° 25' 37"
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Le immagini pubblicate in questa scheda appartangono a Thomas Franceschi, Marco Zanforlin, Andrea Giordani e Basel Charaf e sono pubblicate su www.appenninoromagnolo.it con il consenso degli autori; è espressamente vietato copiare, manipolare o pubblicare altrove testo o immagini.

Come arrivare:
Raggiungere San Pellegrino, piccola frazione sulla provinciale 610 Montanara Imolese che risale la valle del Santerno.
La località è posta a circa 39 Km da Imola e a 6 Km da Firenzuola.
Provenendo da Imola, poco prima di entrare nell'abitato di San Pellegrino, all'altezza di un tornante troviamo sulla destra l'antica chiesa dedicata ai SS. Domenico e Giustino.
Lasciata l'auto imbocchiamo una vecchia ed ormai disastrata mulattiera che parte dalla canonica della chiesa.
Si procede in mezzo ad un boschetto di latifoglie fino a raggiungere il crinale e una croce in legno.
La mulattiera che in alcuni punti si fa sentiero prosegue in salita, fino a raggiungere una prima casa diroccata, da questo punto già possiamo scorgere il paesello abbandonato di Brento Sanico.

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San Pellegrino
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Restano ora solo poche centinaia di metri per giungere a destinazione, la valletta che stiamo risalendo è quella del Rio Brentana, affluente di sinistra del Santerno, che raccoglie le acque piovane di Col Caprile e Monte Coloreta.
Complessivamente da San Pellegrino sono circa 1,6 Km, con dislivello totale di 277 metri.
Il paese abbandonato da alcuni decenni versa in uno stato di totale degrado.
Un gruppetto di case tutte in pietra locale, alcune con interni intonacati, quasi tutte con tetti in lastre di pietra, pareti che si aprono e per buona parte invase da rovi, strette attorno alla chiesa, l'edificio che meglio si è conservato.

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La chiesa, intitolata a San Biagio è sormontata da un bel campanile a vela con doppia bifora, struttura abbastanza comune negli edifici di culto presenti sul nostro appennino, ma sempre di notevole impatto.
Entrati nell'edificio si resta quasi meravigliati dalla tenuta dei colori degli affreschi ed in particolare dalla bella cupola di un ancora luminosissimo colore azzurro.

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Alle spalle del paese si apre la vista sulla cava di Brento, la più grande del Santerno per l’estrazione della pietra serena.
Al di là della cava comunque l'escursione presenta punti panoramici di tutto rispetto sull'alto corso della valle del Santerno.

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Non ci resta ora che ritornare sui nostri passi, con la consapevolezza di aver percorso un irto cammino che tante e tante volte i nostri avi hanno affrontato ben sapendo che là, al culmine della salita esisteva un mondo... il loro mondo.
Esisteva un luogo dove pur se con innumerevoli difficoltà le pietre, quelle pietre di cui è fatta la nostra montagna, sapientemente tagliate e lavorate avevano saputo dare rifugio e sicurezza.

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Un espresso ringraziamento a Thomas Franceschi, Marco Zanforlin, Andrea Giordani e Basel Charaf amici bolognesi appassionati di camminate e autori delle foto presenti su questa scheda.

Così la descrive il Repetti nel
DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA
edizione del 1843

BRENTOSANICO nella Valle del Santerno. Casale e cura sotto il titolo di S. Biagio, nel piviere di Camaggiore, Comunità Giurisdizione di Firenzuola, da cui è circa miglia toscane 5 a levante, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede in monte alla sinistra del fiume Santerno fra selve, pascoli, e rupi di macigno.
Brentosanico conta 80 abitanti.