Galeata - Sant Ellero

Si trova su un colle (mt 442) ed è raggiungibile per stretta e ripida strada, oppure per antica mulattiera (30 min. circa).
La costruzione risale al V secolo d.c. per iniziativa dell'eremita Hilarius (476-558) utilizzando i materiali provenienti dalla decaduta Mevaniola.

Secondo la tradizione Ellero all'età di dodici anni attraversò gli Appennini e si ritirò nell'eremo di Galeata.
Un patrizio ravennate, Olibrio, esorcizzato da Ellero, donò i suoi possedimenti all'abbazia, costituendone così il primo patrimonio.
Famoso è l'incontro-scontro di Ellero con Teodorico (un bassorilievo del VIII secolo conservato al museo Mambrini rappresenta Teodorico a cavallo dinanzi a s. Ellero che lo benedice, sul retro è riportata la leggenda).

" Allora che il re Teodorico costruiva un palazzo presso il fiume Bidente nelle parti di Galeata e costringeva ad andarvi molti operai; alcuni gli riferirono che un certo servo di Dio, lì presso aveva la sua abitazione e non degnavasi ubbidire ai regali comandi.
Quindi lo stesso re Teodorico, mentre pieno di ira sale la strada con un cavallo in rapidissima corsa, mentre collo stesso furore voleva avvicinarsi all'uomo di Dio, prima di arrivare al recinto si fermò e non potè essere mosso dai cavalli. Per tale prodigio il re do­ mandò perdono. Allora il servo di Dio lo sollevò e lo condusse alla grotta e fatta orazione si amarono) "
(traduzione tratta da Galeata nella storia e nell'arte di Mons. D. Mambrini)

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L'abbazia esercitò un forte potere spirituale e politico su tutta la valle soprattutto negli anni dal 1000 al 1200 arrivando a controllare 40 parrocchie.

Non lontano dall'abbazia (cippo sulla strada che sale al monastero), si ergeva una maestosa quercia (detta di Malatesta) in quanto sempre secondo al tradizione, sotto questo albero venne ucciso a tradimento Gianciotto Malatesta, già sposo di Francesca Da Polenta, da un certo Ulpino, mentre si riparava sotto il grande albero dopo essere fuggito dalla Tombina, dove era stato sconfitto il 14 novembre 1277.

L'edificio attuale è il risultato di numerose modifiche e restauri avvenuti nel tempo.
La facciata in blocchi di arenaria è di stile romanico, il portale ad arco è ornato da colonnine con capitelli raffiguranti figure di monaci.
Interno ad unica navata con cappelle laterali, di particolare interesse la cripta nella quale si conserva il sarcofago contenente il corpo del Santo.

malatesta
quercia di Malatesta
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