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Fonte delle Cavalle

inserita da Bruno Roba
Tipo : sorgente
Altezza mt. : 1054
Coordinate WGS84: 43 49' 25" N , 11 52' 54" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (05/2017 – Agg. 1/01/2022) - Il bacino idrografico del Fosso dell'Eremo Nuovo ricade nell’area dove, in ere geologiche, si è verificato il fenomeno erosivo che ha determinato la formazione di quel terrazzamento orografico interglaciale della valle corrispondente ai dolci pendii dell’altopiano di Pian della Saporita, di fatto un grande e netto piano inclinato, e attraversa con le sue ramificazioni tutto il piano inclinato del versante orientale che lo sorregge, ma un suo ramo, lungo 1,5 km, spinge le sue origini fino a Poggio della Bertesca. Il bacino idrografico del fosso è costituito in prevalenza dai coltivi degli antichi poderi dell’Eremo Nuovo e della Bertesca, oltre a diversi tratti del Castagneto dell’Eremo Nuovo, oggi abbandonato, tra cui spicca per interesse botanico un gruppo di quattro esemplari, probabilmente appartenente al nucleo più antico, stimato in 250 anni di età e 15 m di altezza. Ormai soffocata dal bosco circostante, nel 2011 l’area è stata interessata da un intervento di deforestazione mirato a ridare luce agli individui da frutto ancora vitali. Qui l’Abetina di Brasco, piccolo appezzamento grosso modo triangolare isolato nella faggeta, dove gli alberi svettano ad oltre 35 m di altezza, insieme alla più ampia abetina sovrastante a ridosso del crinale, appaiono reimpianti più che relitti dell’antico Abetio della Bertesca. Lungo la rotabile si trovano anche il maestoso Faggio della Fonte (delle Cavalle, età 300 anni) e, al margine dell’Abetina, il Maggiociondolo della Fonte, esemplare di pianta ceduata dalla particolare forma, ritenuto il più grande della specie rinvenuto nel Parco, alto 13 m, circonferenza fusto 3,7 m, ad oggi da stimare in 130 anni di età. A Pian della Saporita, a breve distanza dalla strada ma difficilmente raggiungibile, si trova il monumentale Faggione di Pian della Saporita, alto 25 m, circonferenza fusto 4,3 m, da stimare in 260 anni di età. Lungo la S.F del Cancellino si trova la Fonte delle Cavalle. Alle pendici dell’altopiano si trovano il Pero della Bertesca, alto 10 m, circonferenza fusto 2,5 m, da stimare in 190 anni di età, che svolgeva funzioni di ritrovo testimoniate dai vecchi chiodi a testa quadrata infissi sul tronco per legare il bestiame, infatti detto anche Pero della Sosta, e il Carpino della Bertesca, vecchio esemplare di Carpino bianco ripetutamente potato per ottenere frasca fresca per il bestiame.

Per l’inquadramento territoriale de la Bertesca v. schede Valle del Bidente di PietrapazzaFiume Bidente di Pietrapazza e Fosso dell’Eremo Nuovo.

Al Giogo, come genericamente era detta la via sullo Spartiacque, poi Via Sopra la Giogana o semplicemente la Giogana, giungeva tramite i Passi della Bertesca e della Crocina (anticamente Crocina di Bagno e Croce di Guagno o Guagnio, prob. contrazione da “guadagno”, nel senso di raggiungimento del passo) l’antica Via Maestra che vien dall’Eremo, toponomastica che si ritrova in una mappa del 1637 allegata ad una relazione del 1710 del provveditore dell’Opera del Duomo di Firenze (riproduzioni della mappa si trovano in A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 20, cit. e, a colori, in A. Bottacci, 2009, p. 31, cit.) oltre che citata in un’ ulteriore relazione del 1663:«[…] si venne per la strada del Poggio tra la Bertesca e Valdoria et il Pozzone et arrivati alla Croce di Guagnio e pigliato il Giogo tra il confino de reverendi padri di Camaldoli e l’Opera di Santa Maria del Fiore si seguitò detta giogana […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 315, cit.). Nel Catasto Toscano del 1826-34 la via maestra a valle del Passo della Bertesca era detta Strada che dal Sacro Eremo va a Romiceto (oggi sent. 207 CAI), per un primo tratto, quindi Strada Maestra di S. Sofia  fino Casanova dell’Alpe e Strada che dalla Casanova va a Santa Sofia comprendente il tratto tra la Ripa di Ripastretta e il Passo del Vinco: esso interessava il Monte La Rocca e raggiungeva il Passo della Colla, aggirava i Monti Pezzoli e Marino sul versante SE e scendeva a Poggio alla Lastra divenendo di fondovalle fino a S.Sofia, oppure si manteneva sul crinale fino al Raggio della Rondinaia, dove scendeva a valle. Al Passo della Bertesca si staccava inoltre la Strada che da Camaldoli va alla Bertesca, giungente fino all’Eremo Nuovo, oggi in parte sostituita da viabilità poderale (sent. 205 CAI); quindi la Strada che dall’Eremonuovo va a Pietrapazza si ricollegava con la Strada che da Pietrapazza va a Bagno, poi Mulattiera Bagno-Pietrapazza-Ridràcoli, che valicava la Colla di Càrpano quasi incrociando le Rivolte di Bagno. La descritta viabilità doveva essere ritenuta di rilievo per i collegamenti tra S. Sofia e l’interno, tanto da essere l’unica riportata nella schematica Carta della Romagna Toscana Pontificia insieme alla viabilità di crinale, mancando invece un tracciato di fondovalle tra Pietrapazza Poggio alla Lastra, questo anche significando quale fosse il limite dell’area di influenza camaldolese. Anche nella Pianta Geometrica della Regia Foresta Casentinese del 1850 (conservata presso il Nàrodni Archiv Praha) compaiono gli antichi tracciati viari.

Dall’Eremo Nuovo, mentre l’antica Strada che da Camaldoli va alla Bertesca affrontava sinuosissima un crinaletto nel giungere alla Bertesca, oggi una lunga e tortuosa pista poderale incrocia la S.F. del Cancellino presso il km 6/14 al margine di Pian della Saporita tra la Fonte delle Cavalle e l’Abetina di Brasco. L’odierna fonte è un rifacimento del 1983, a cura dell’ex Amm.re A.S.F.D. Michele Padula (v. il logo del gatto), di un sito di approvvigionamento di cui non è nota la situazione preesistente ma, considerato che era antico luogo di transito, presumibilmente il suo utilizzo è precedente alla realizzazione della ferrovia Decauville a scartamento ridotto Lama-Cancellino dei primi anni del XX sec., che la sfruttava per il rifornimento delle piccole locomotive a vapore. Volendo trovare una collocazione nelle mappe antiche si può fare riferimento alla Pianta Geometrica della Regia Foresta Casentinese del 1850 (conservata presso il Nàrodni Archiv Praha), dove compaiono gli antichi insediamenti e tracciati viari ed è possibile posizionare i siti dell’Abetina di Brasco e di Pian della Saporita, tra i quali si viene a trovare la fonte, e nella “Foresta Regia” è indicata la distinzione tra “Macchia d’Abeto e Macchia di Faggio di proprietà dello Stato”. Accanto alla Fonte delle Cavalle scorre il ramo meridionale del Fosso dell’Eremo Nuovo, che grosso modo delimita a Nord Pian della Saporita, e che rasentando poi la Bertesca va a confluire nel suo ramo principale presso l’Eremo.

Per approfondimenti si rimanda alle schede toponomastiche relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

N.B. - Nel tardo Pliocene e nel Quaternario un intenso processo erosivo ha interessato l’Appennino romagnolo: «[…] cercai di calcolare (basandomi sullo spessore della coltre alluvionale padana) […] e trovai che non poteva considerarsi inferiore al valore medio di circa 650 metri (sulla superficie occupata dalla montagna e dalla collina) […] calcolato in un millimetro annuo circa, si ottiene come quoziente il periodo di 650.000 anni, […] corrispondente […] con buona approssimazione, alla durata del Quaternario, cioè di quel periodo geologico nel quale qui si è avuta  per cause diverse […] il più potente effetto erosivo.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 40, cit.). Le erosioni, unitamente ai fenomeni collegati alle oscillazioni glaciali, comportarono la formazione dei terrazzi orografici (antichi piani fluviali) a partire dal Periodo interglaciale Mindel-Riss, 350-300.000 anni fa, fino a poche migliaia di anni fa. «L’importanza dei terrazzi è notevole a livello antropico, in un territorio geologicamente e tettonicamente “giovane dove la morfologia dominante offre pendici scoscese e terreni instabili, anche per colpa dell’uomo, e quindi difficili condizioni ambientali. È sui terrazzi del Mindel-Riss che si trovano ubicati numerosi dei più antichi nuclei abitati alpestri, come Poggio alla Lastra, Strabatenza, Castel dell’Alpe, Pian del Grado-Celle, Biserno, Sasso ecc., oppure i più recenti insediamenti sparsi legati alla diffusione della mezzadria in montagna nel corso del’Ottocento-Novecento – e significativamente segnalati dal toponimo iniziante con “pian” […]» (M. Sorelli, L. Rombai, Il territorio. Lineamenti di geografia fisica e umana, in: G.L. Corradi - a cura di, 1992, p. 28, cit.).

RIFERIMENTI   

A. Bottacci, La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, 1959-2009, 50 anni di conservazione della biodiversità, Corpo Forestale dello Stato, Ufficio territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio, Pratovecchio, 2009;

E. Ceccarelli, N. Agostini, Giganti di legno e foglie. Guida alla scoperta degli alberi e dei boschi monumentali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ComunicAzione, Forlì 2014;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

A. Gabbrielli, E. Settesoldi, La Storia della Foresta Casentinese nelle carte dell’Archivio dell’Opera del Duomo di Firenze dal secolo XIV° al XIX°, Min. Agr. For., Roma 1977;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Firenze, Le Lettere 2001;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anastatica Castrocaro Terme 1989;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Carta dei sentieri, Foreste Casentinesi, Campigna – Camaldoli – Chiusi della Verna, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2012;

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Fonte sulla strada che dal Cancellino conduce alla Lama, presso l'incrocio con il sentiero CAI 205 per Eremo Nuovo.

Testo di Bruno Roba - È raggiungibile senza difficoltà da Pietrapazza, dove si perviene dalla S.F. Poggio alla Lastra-Pietrapazza (sterrata di circa 10 km), si percorre prima un breve tratto (300 m) del Sent. 209 CAI quindi fin dall’inizio il Sent. 205 CAI per ulteriori circa 4,3 km, alcuni in cresta, fino a raggiungere la S.F. del Cancellino (sterrata non transitabile di 20 km che si distacca al km 198+500 della S.R. 71 Umbro-Casentinese) lungo la quale la Fonte delle Cavalle si trova presso il km 7/13. Alla S.F. del Cancellino si può giungere agevolmente o dalla S.P. dei Mandrioli ma anche tramite il Sent. 207 CAI dal Paretaio, dove si perviene dalla S.F. Poggio alla Lastra-Grigiole, percorrendo in tutto 2,3 km fino all’innesto del Sent. 205. Il percorso è riportato in tutta la cartografia sentieristica. Vi si può giungere anche da Prato ai Grilli.

foto/descrizione :

Foto della primavera del 2013 - Toponimo e foto inviati da Andrea Becherini e qui riprodotti su segnalazione dell'autore

Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.

Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.

001a/001f – La S.F. Nocicchio-Pietrapazza presso il Poggiaccio è il luogo più agevole per osservare il contesto generale del versante sottostante il Crinale della Bertesca dove ricadono emergenze ed insediamenti di interesse storico ed ambientale. La linea netta determinata dalla S.F del Cancellino separa la zona delle abetine dalla faggeta e rende possibile immaginare la localizzazione della Fonte delle Cavalle: la piccola macchia scura dell’Abetina di Brasco, come una punta di freccia, indica con precisione il sito. Frequentando il luogo nelle diverse stagioni e in vari momenti della giornata, oltre ad ulteriori aspetti di interesse, è possibile distinguere bene le caratteristiche dell’ampio pendio che ospita Pian della Saporita e i campi di Bertesca e Mandria Vecchia, che contrastano con l’asprezza dei rilievi appenninici. Da notare sulla sx anche la profonda incisione del Fosso del Rovino. Legenda foto 1f: A – Abetina di Brasco; B – Bertesca – M – Mandria Vecchia; P – Pian della Saporita (3/10/11 – 18/10/11 - 16/02/17 - 27/02/17).

 

001g - Schema cartografico dell’area di Pian della Saporita.

002a/002g – La Fonte delle Cavalle in varie stagioni. Il gatto è il “logo” dell’ex Amm.re A.S.F.D. Michele Padula, curatore del ripristino di questa e di molte altre fonti, ugualmente identificabili (11/05/11 – 16/07/12  - 23/04/17  – 25/02/21).

002h/002p - Presso la Fonte delle Cavalle, dove sotto un imponente banco roccioso scorre un ramo (uno scolo!) del Fosso dell’Eremo Nuovo, si trovano 2 alberi segnalati e schedati per le loro caratteristiche particolari, oltre all’Abetina di Brasco, svettante ad oltre 35 m di altezza. Sono il Faggio della Fonte (delle Cavalle) e, al margine dell’Abetina di Brasco, il Maggiociondolo della Fonte, esemplare di pianta ceduata dalla particolare forma, ritenuto il più grande della specie rinvenuto nel Parco, alto 13 m, circonferenza fusto 3,7 m, stimato in 120 anni di età. (24/08/11 - 16/07/12 - 28/10/20).

 

002q/002t – Alcune Erbacee allignano su un masso accanto alla fonte, tra esse il Geranium purpureum, Geranio purpureo (11/05/11 – 30/04/17).

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