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Fosso di Pian del Grado

inserita da Bruno Roba
Comune : Santa Sofia
Tipo : torrente
Altezza mt. : 880
Coordinate WGS84: 43 53' 50" N , 11 43' 31" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (13/11/2017)

ORIGINE 43° 53’ 40” N / 11° 42’ 56” E - Quota 1150 m

SBOCCO (Le Celle) - 43° 53’ 46” N / 11° 44’ 5” E - Quota 745 m

Sviluppo 2,2 km

Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine; in quell’ambito si staccano due contrafforti secondari e vari crinali e controcrinali minori delimitanti le singole vallecole del bacino idrografico. Tra essi, il contrafforte principale che divide il Rabbi dal Bidente si distacca dal Monte Falco proseguendo per Pian Cancelli «[…] per la costa di Pian delle Fontanelle (m. 1520) scende rapidamente a Poggio Bini (m. 1105), attraversa Poggio Corsoio e risale a Monte Ritoio (m. 1193) […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.), vira bruscamente verso Est fino al Monte dell’Avòrgnolo, dove riprende l’andamento principale puntando verso Forlì per terminare dopo circa 55 km evidenziando subito i Monti Guffone e della Fratta. Presso l’Avòrgnolo si stacca la dorsale di Pian dell’Olmo, che separa la Valle del Fosso della Fontaccia dalla Val Bonella e Val di Noce e disegna quell’arco di rilievi che delimitano il versante sx della Valle del Fiume Bidente delle Celle e costringono il fiume a riunificarsi con il Bidente di Campigna presso Lago, contribuendo a generare poco più in là, sotto il borgo omonimo, il Fiume Bidente di Corniolo.

Anche il bacino idrografico del Bidente delle Celle mostra una morfologia nettamente differenziata dovuta alla diversa giacitura e disgregabilità dell’ambiente marnoso-arenaceo: se per il versante a ridosso delle maggiori quote dello spartiacque appenninico conseguono fortissime pendenze modellate dall’erosione con formazione di canaloni fortemente accidentati, anche il versante orientale appare frastagliato mentre i versanti occidentali o prevalentemente esposti a meridione mostrano pendii più dolci a prato-pascolo, spesso su terrazzi orografici, che si alternano a tratti intensamente deformati e brecciati. In questo contesto alcuni aspetti geologici si evidenziano per rarità e unicità, restituendo informazioni fondamentali per la conoscenza del territorio e contribuendo a disegnare il paesaggio: catalogati come Geositi, essi sono le Ripe Toscane, Le Mandriacce, la Linea delle Mandriacce a Pian del Grado, e il Fosso del Satanasso avente origine dalla Fonte Sodo dei Conti, la più elevata delle Foreste Casentinesi (1605 m). Il bacino idrografico del fosso ha origine dai profondi canaloni che si sono generati tra le pieghe montane di Poggio Martino, Monte Falco e Poggio Piancancelli, regimanti un reticolo di affluenti del Fosso di Pian del Grado che, confluendo a Celle con il Fosso Bidente delle Celle, dà origine al Fiume Bidente delle Celle.

Come accennato, il bacino idrografico del Fosso di Pian del Grado interessa uno dei tratti più impervi del versante appenninico, inciso da una successione di profondi canaloni che si sono generati nel tratto compreso tra Monte Falco e Poggio Piancancelli, in particolare delimitato a NO dal primo tratto del contrafforte principale e a SE dalla Costa Poggio dell’Aggio Grosso, regimanti i Fossi del Barbicaio, oggi del Trincerone, di Sodi, dell’Orticaio e delle Secchete. Dal confronto con la cartografia storica è possibile individuare come origine del Fosso di Pian del Grado un ramo posto tra i Fosso del Barbicaio e dell’Orticaio. La dorsale di Costa Poggio dell’Aggio Grosso già in passato era risalita da uno stretto ed impervio percorso di crinale utilizzato per le attività boschive, di cui rimangono discrete tracce, che andava a raggiungere la viabilità barrocciabile, come ben rappresentato nella cartografia storica e, in particolare, nella Carta Geometrica della Regia Foresta Casentinese e adiacenze, datata 1850 e conservata presso il Nàrodni Archiv Praha. Esso oggi fa parte del tracciato, noto agli escursionisti, del Sentiero del Satanasso che, se fosse ancora utilizzabile il Ponte Tibetano, sarebbe interamente percorribile dall’innesto presso la S.P. 4 del Bidente fino all’innesto sulla S.F. di Giogo di Castagno poco sotto Pian delle Fontanelle. Alcuni idronimi citati, probabilmente ormai dimenticati, erano in utilizzo nel XIX sec., con alcune difficoltà interpretative dovute alla rappresentazione grafica.

Per approfondimenti si rimanda alle schede toponomastiche Valle del Bidente delle Celle e/o relative a monti e insediamenti citati.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Alpe di S. Benedetto, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2014;

Carta Escursionistica, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze;

Itinerari Geologico-Ambientali, Carta Geologica del Parco, Regione Emilia-Romagna, Parco delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze;

Link https://servizimoka.regione.emilia-romagna.it/appFlex/sentieriweb.html.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba

Il Sentiero del Satanasso, onorato in alcune edizioni di cartografia escursionistica di apposita simbologia, ben segnalato con bolli rossi e strisce verdi, consente di raggiungere la Costa Poggio dell’Aggio Grosso percorrendone parte della cresta, tot. Km 1, così costeggiando la parte sud-orientale del bacino idrografico e rami del Fosso del Barbicaio o Trincerone. Il tratto di fondovalle da Pian del Grado a Celle è comodamente raggiungibile tramite la Pista di servizio SP 4 del Bidente-Poderone-Pian del Grado, circa 6 km, in parte sconnessa e ripida, con innesto dalla S.P. 4 del Bidente. Di interesse è peraltro l’osservazione da remoto, in particolare da Poggio Bini sul Sentiero degli Alpini 301 CAI. 

foto/descrizione :

Le foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell'autore
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001a/001d – Dal Sentiero degli Alpini (SA 301 CAI) a SO di Poggio Bini, mentre i venti meridionali respingono l’incombente fronte nuvoloso, si abbraccia il versante vallivo dai pressi dell’origine del F.so Bidente, prima che diventi fiume, potendo avere una contestualizzazione dei siti dell’Alta Valle di Celle. Poggio Bini rappresenta il punto di vista ottimale per l’osservazione di uno dei tratti più impervi del versante appenninico, dove sono evidenti le incisioni dei principali fossi. Si può seguire anche lo sviluppo dell’incisione del Fosso di Pian del Grado oltre la ripida cresta che raggiunge la conca che ospita il villaggio, caratterizzata da un’area spoglia e in erosione seguita da un’abetina da rimboschimento. È approssimativamente posizionata anche la Fonte Sodo dei Conti, la più elevata dello spartiacque (1605 m), da cui ha origine il tratto principale del Fosso del Satanasso (16/04/16).

001e – 001f – Dal Crinale di Partinico, che si diparte dai pressi delle Mandriacce, la posizione ravvicinata rispetto alla Valle del Fosso Bidente delle Celle consente una migliore individuazione dei suoi insediamenti e della conca di Pian del Grado (2/12/16).

001g – 001h – 001i - Dall’estremo del Crinale del Corniolino, pressi I Tre Faggi, si abbraccia l’alto bacino idrografico dove hanno origine i Fossi delle Celle e di Pian del Grado che, confluendo a Celle, daranno origine al Fiume Bidente. Il parzialmente spoglio “crinaletto di Pian del Grado” che si distacca dal contrafforte principale, convergendo con la Costa Poggio dell’Aggio Grosso (che si distacca da Pian delle Fontanelle) delimita il bacino del Fosso di Pian del Grado, e mentre La Fossa riflette la luce solare il Crinale di Partinico nasconde la profondità valliva che ospita Celle e insediamenti vicini (30/11/16).

001l – Schema di mappa con evidenziazione del reticolo idrografico, da cui si evidenzia che il F.so del Satanasso è un affluente del F.so di Pian del Grado e che questo, riunendosi al F.so Bidente delle Celle subito dopo Le Celle, origina il Fiume Bidente delle Celle. La toponomastica in parte rievoca quella in uso nel XIX sec.

001m/001z – Percorrendo il primo tratto del Sentiero del Satanasso si attraversano le balze e i ripidi pendii incisi dalle ramificazioni del Fosso dell’Orticaio e del Fosso Trincerone o del Barbicaio, fossi dalle antiche denominazioni che costituiscono affluenti di origine del Fosso di Pian del Grado insieme ai Fossi di Sodi e delle Secchete (31/10/17).

002a/002m – La Costa Poggio dell’Aggio Grosso, proiettandosi nella Valle delle Celle, delimita da oriente il bacino del Fosso di Pian del Grado costituendo dall’antichità anche sede di agevole percorrenza, in tal senso il toponimo si può intendere come suffisso derivativo da “passaggio” tale da consentire il transito di grosse pezzature di legname. Il crollo di ampia parte di un tratto già strettissimo della Costa Poggio dell’Aggio Grosso rende pronosticabile la prossima interruzione del Sentiero del Satanasso a breve distanza dal suo inizio. La costa disegna una sella, apprezzabile anche da remoto, anticamente detta Pianellone (31/10/17).

002n – 002o – 002p – Dal bordo della conca erosa di Pian del Grado, scorcio del villaggio posto alla confluenza delle due dorsali che delimitano l’alta porzione valliva già notata nelle viste da remoto: quella più imponente, sulla sx, è lo sprone terminale della Costa Poggio dell’Aggio Grosso (6/12/16).

002q – 002r – Sulla sx della rotabile che giunge a Pian del Grado scorre il Fosso omonimo, che evidenzia una parete stratiforme pressoché verticale (6/12/16).

002s/002w – Nei pressi del ponte moderno con cui la rotabile lo attraversa, si nota un tratto interessante del Fosso di Pian del Grado laddove aggira repentino lo sprone eroso di una delle innumerevoli pieghe montane che caratterizzano l’area. Dopo il ponte il fosso si mostra ampio e piatto e, nonostante sorga abbandonato sul greto, il Molino di Sopra resiste agli eventi naturali (2/12/16 - 6/12/16).

002x/002zc – Alle Celle il Fosso di Pian del Grado rasenta i ruderi della Chiesa di S. Maria alle Celle e sottopassa un ponte in legno: davanti al fantasma della facciata della chiesa avviene la confluenza con il Fosso Bidente delle Celle e il Molino delle Celle segnala l’inizio del Fiume Bidente delle Celle, mentre il controluce esalta il termine del Fosso di Pian del Grado (2/12/16).

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