Utente non registrato

scheda n. 3792 letta 356 volte

Fosso dei Fondi

inserita da Bruno Roba
Comune : Santa Sofia
Tipo : torrente
Altezza mt. : 850
Coordinate WGS84: 43 54' 34" N , 11 44' 34" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (20/01/2019)

ORIGINE  (Monte Ritoio) 43° 55’ 0” N / 11° 44’ 45” E - Quota 1193

SBOCCO  (Bidente delle Celle) 43° 53’ 56” N / 11° 44’ 49” E - Quota 674

L’asta principale ha una lunghezza superiore a 2,6 km e il bacino idrografico si estende su un’area di oltre 2 kmq.

Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine. Il contrafforte principale Ovest che divide il Rabbi dal Bidente si distacca dal Monte Falco proseguendo per Pian Cancelli «[…] per la costa di Pian delle Fontanelle (m. 1520) scende rapidamente a Poggio Bini (m. 1105), attraversa Poggio Corsoio e risale a Monte Ritoio (m. 1193) […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.), vira bruscamente verso Est fino al Monte dell’Avòrgnolo, dove riprende l’andamento principale puntando verso Forlì per terminare dopo circa 55 km evidenziando presto i Monti Guffone e della Fratta. Presso l’Avòrgnolo si stacca la dorsale di Pian dell’Olmo, che disegna quell’arco di rilievi che completano la delimitazione del versante vallivo sx, costringendo il Fiume Bidente delle Celle a riunificarsi con il Bidente di Campigna presso Lago e contribuendo a generare poco più in là, sotto il borgo omonimo, il Fiume Bidente di Corniolo. Dai rilievi si staccano varie dorsali delimitanti valli e vallecole contributive del bacino in sx idrografica: a quella principale, topica, di testata del Bidente delle Celle costituita dalla Valle del Fosso delle Celle seguono le Valli del Fosso dei Fondi, delle Fontacce, di Lavacchio e della Fontaccia.

Come gli altri vicini, il bacino idrografico del Bidente delle Celle mostra una morfologia nettamente differenziata: se per il versante a ridosso delle maggiori quote dello spartiacque appenninico conseguono fortissime pendenze modellate dall’erosione con formazione di canaloni fortemente accidentati, anche il versante orientale appare frastagliato mentre i versanti occidentali o prevalentemente esposti a meridione mostrano pendii più dolci a prato-pascolo, spesso su terrazzi orografici, che si alternano a tratti intensamente deformati e brecciati. In particolare, il tratto di contrafforte principale che ne costituisce testata idrografica evidenzia pressoché tutti gli aspetti elencati, inoltre la cresta non discende con regolarità assoluta tendendo anzi a rialzarsi tra il M. Ritoio e il M. Guffone (caratteristica significante tettonicamente, ovvero nella disposizione delle rocce e loro modalità di corrugamento e assestamento, che si ripete con notevole parallelismo in tutti i contrafforti in coincidenza con i nodi montani). Dal Monte Ritoio (che “indica la retta via”), nodo montano dell’assetto tettonico insieme al Guffone, la linea di cresta principale inizia a descrivere planimetricamente una serpentina da cui si distacca un’imponente dorsale (che presto si biforca), orientata di 30-45° rispetto all’asse N/S ed imperniata sul Monte Cavallo (c.d. vuoi per la lunga schiena montana sormontata dall’evidente sella, completa di “pomo” e “paletta”, vuoi per i cavaglioni, mucchi, di covoni, in passato ivi disseminati), che compenetra l’intera vallata. Un anfiteatro naturale così si apre sotto il Ritoio, rivolto a meridione come a raccoglierne gli influssi benefici, compreso tra Poggio Bini e il M. Cavallo e le dorsali che rispettivamente vi si distaccano. Racchiude un ventaglio di fossi che costituisce il bacino idrografico del Fosso dei Fondi, tra cui il Fosso del Foscolo, suo principale affluente con origine da Poggio Bini. Il Fosso dei Fondi ha origine dal M. Ritoio con due rami tra i quali si situa Acquaviva ma, in coerenza con le rappresentazioni cartografiche antiche, il ramo principale (da alcuni ritenuto Fosso di Acquaviva) è quello più occidentale mentre il ramo orientale sgorga da una fonte-abbeveratoio posta a SE dei resti del fabbricato. Successivamente sprofonda e si incassa tra alte pareti che espongono estese stratificazioni marnoso-arenacee e, come un cordone ombelicale, si allunga a trovare sbocco nel Bidente delle Celle, presso le Ripe Toscane, noto Geosito che espone lo spesso Strato Contessa. La parte ampia e meglio esposta della valle accoglie gli ampi prati-pascoli di Acquaviva, già Acqua viva e C. Acquaviva, stagionalmente ancora utilizzati da allevamenti di bestiame allo stato brado, conservando scarsissimi resti del fabbricato, mentre rimane solo la memoria di Casa Sabelli, così come di insediamenti quali il topico e profondo Fondi, con un capanno poco distante, ed il sacrificato La Traversa, diversamente da Foscolo, già C. Foscolo, i cui ruderi ancora sono appollaiati su un poggetto. Un’altra fonte-abbeveratoio, ma ormai arida e abbandonata, si trova poco sotto il crinale tra i MM. Cavallo e Ritoio, accanto all’inizio della pista poderale che serve l’intero comprensorio, presso cui si trovano pure i resti di un capanno o recinto in pietra o altra struttura di servizio. Tranne quest’ultimo e le fonti, tutti compaiono nel Catasto Toscano del 1826-34, mentre sia nella cartografia I.G.M. di impianto (1894) in scala 1:50.000 sia nella tavoletta I.G.M. (1937) in scala 1:25.000, sia nella cartografia moderna (1991) sono presenti solo C. Acquaviva, C. Foscolo e La Traversa. Per curiosità si può segnalare un particolare fenomeno di frattura e scivolamento di una grossa massa rocciosa in ambiente marnoso-arenaceo presso Acquaviva che, a seguito dell’erosione della stessa e del dilavamento del versante retrostante (che ha generato un caratteristico passaggio a canyon utilizzato per il transito), ha determinato una morfologia tale da essere interpretata cartograficamente come edificio (o, finanche, detto edificio): una rock-house, casa di roccia.

Il sistema insediativo dipende ancora dall’infrastrutturazione viaria più antica riguardante l’intera Valle delle Celle, cioè la Via Flaminia Minor, un ramo della quale si dirigeva verso Forlì e Ravenna transitando dal crinale del contrafforte principale (nel catasto ottocentesco un tratto è detto Via di Corniolo), e dal suo ramo a mezza costa e fondovalle attraversante le Ripe Toscane, le cui stratificazioni rocciose formano gradonate ancora oggi funzionali alla percorrenza (anche grazie alla “modernizzazione” dei primi anni del ‘900), così andando a ritrovare l’antica Stratam magistram, la strada maestra romagnola o Via Romagnola proveniente da Galeata (l’antica Mevaniola). Percorsi di controcrinale trasversali scalavano i ripidi pendii, come quello che dai pressi della Fonte del Bercio si inerpicava verso il M. Cavallo, collegando la viabilità principale e toccando alcuni insediamenti. Se Fondi veniva raggiunta da uno specifico tracciato di fondovalle, in parte oggi scomparso in coerenza con l’antico abbandono, i prati-pascoli di Acquaviva e Casa Sabelli, diversamente dal destino dei loro fabbricati, hanno potuto godere della realizzazione delle piste poderali spinte fino all’appoderamento di Montecavallo di sopra, indispensabili per l’odierno alpeggio stagionale, mentre La Traversa e soprattutto Foscolo, insediamenti posti in aree di transizione con prevalenza di terreni intensamente deformati e brecciati, non hanno potuto o saputo avvantaggiarsi degli ammodernamenti viari dell’alta Valle delle Celle. In particolare, Acquaviva, Casa Sabelli e La Traversa, quest'ultimo risultante in uso da parte dell’A.R.F. negli anni ‘70, testimoniati come fabbricati ancora esistenti dalla cartografia del 1991, paiono demoliti per scelta, mentre gli altri, forse perché posti in luoghi remoti o non disturbanti, sono stati lasciati alla naturale fatiscenza.

Per approfondimenti si rimanda alla schede toponomastiche Valle del Bidente delle Celle e/o relative a monti e insediamenti citati.

N.B. - Negli scorsi anni ’70, seguito del trasferimento delle funzioni amministrative alla Regione Emilia-Romagna, gli edifici compresi nelle aree del Demanio forestale, spesso in stato precario e/o di abbandono, divennero proprietà dell’ex Azienda Regionale delle Foreste (A.R.F.); secondo una tendenza che riguardò anche altre regioni, seguì un ampio lavoro di studio e catalogazione finalizzato al recupero ed al riutilizzo per invertire la tendenza all’abbandono. Con successive acquisizioni il patrimonio edilizio del demanio forlivese raggiunse un totale di 492 fabbricati, di cui 356 nel Complesso Forestale Corniolo e 173 nelle Alte Valli del Bidente. Circa 1/3 del totale sono stati analizzati e schedati, di cui 30 nelle Alte Valli del Bidente (Acquaviva e La Traversa, compresi nell’elenco, furono esclusi dalla schedatura). Il materiale è stato oggetto di pubblicazione specifica.

- In base alle note tecniche dell’I.G.M. se in luogo dell’anteposta l’abbreviazione “C.”, che presumibilmente compare quando si è manifestata l’esigenza di precisare la funzione abitativa, viene preferito il troncamento “Ca” deve essere scritto senza accento: se ne deduce che se compare con l’accento significa che è entrato nella consuetudine quindi nella formazione integrale del toponimo.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

S. Bassi, N. Agostini, A Piedi nel Parco, Escursioni nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ComunicAzione, Forlì 2010;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

M. Foschi, P. Tamburini, (a cura di), Il patrimonio edilizio nel Demanio forestale. Analisi e criteri per il programma di recupero, Regione Emilia-Romagna A.R.F., Bologna 1979;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

A. Polloni, Toponomastica Romagnola, Olschki, Firenze 1966, rist. 2004;

Pro Loco Corniolo-Campigna (a cura di), Corniolo, storia di una comunità, Grafiche Marzocchi Editrice, Forlì 2004;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Carta dei sentieri Alpe di S. Benedetto, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2014;

Link http://www.igmi.org/pdf/abbreviazioni.pdf;

Link https://servizimoka.regione.emilia-romagna.it/appFlex/sentieriweb.html.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba

Dalla S.P. 4 del Bidente, giunti a Corniolo si devia sulla rotabile ripidissima ma ben tenuta fino al Passo della Braccina, sul contrafforte principale che divide le Valli di Corniolo e di Fiumicello. Dall’area di sosta, superata la sbarra si imbocca la ripida pista, riservata per uso agricolo e forestale, ripercorsa dal Sentiero degli Alpini 301 CAI che, dai 961 m del passo, dopo circa 1 km spiana intorno ai 1140 m e transita accanto alla vetta (lato S) del Monte dell’Avòrgnolo, oltre il quale si scivola lungo la testata della Valle di Lavacchio poi risalendo fino al Monte Cavallo (lato N). Dalla sella che precede il M. Ritoio si stacca (km. 2,8 dal Passo della Braccina) una pista poderale (cancello da richiudere) che scende decisa nell’alta vallata del Fosso dei Fondi, per poi proseguire biforcandosi verso la dorsale del M. Cavallo e i suoi prati-pascoli. Un tratto scende di quota rasentando il sito di Casa Sabelli (600 m) presso un bivio di un sentiero complanare verso N che raggiunge Acquaviva (300 m) toccando la fonte-abbeveratoio di origine di un ramo del Fosso dei Fondi. Superata Acquaviva si trova una solida mulattiera che raggiunge il crinale a SO del M. Ritoio (650 m) attraversando i primi impluvi del fosso e transitando dal canyon della rock house. Proseguendo la discesa oltre Casa Sabelli si trova un bivio da prendere verso valle fino ad un tornante attorno ad una dorsale (350 m), da cui si stacca un sentierino che scende ripido a volte scomparendo e incrociando una mulattiera complanare verso Montecavallo di sopra (presa verso N si raggiungono i resti del capanno del 1800, 300 m), fino a trovare i resti di Fondi, presso il fosso (350 m). Del Fosso dei Fondi si può vedere il tratto finale presso il ponte lungo il sent. 261, con la grande marmitta, così come si può seguirne agevolmente il versante sx prendendo l’ampia mulattiera (bolli rossi recenti), che si distacca più sopra (ma prima della Fonte del Bercio), fino alla confluenza con il Fosso del Foscolo (900 m, piccola marmitta). Da qui la sentieristica bollata risale verso Foscolo e La Traversa, mentre Fondi si raggiunge con difficoltà trovando vaghe tracce dell’ultimo tratto dell’antica viabilità ottocentesca (400 m). Del tratto antico da La Fossa si trovano evidenti resti mantenendosi in quota verso Est fino all’imboccatura della valle, trovandosi di fronte le balze di Monte Cavallo, qui si ruota sul Nord e occorre procedere sempre in quota (850-900 m) nella faggeta discendendo solo in ultimo fino a trovare il sentiero (bolli rossi) che scende da Foscolo e raggiunge la sopracitata confluenza dei fossi, il tutto con difficoltà, senso dell’orientamento o GPS.

foto/descrizione :

Le foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell'autore
Nota - Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un'altra scheda

001a/001e – Da Poggio Scali, benché da remoto, si può seguire lo sviluppo del contrafforte principale e si fronteggia dall’alto gran parte della valle del Fosso dei Fondi, compresa tra Poggio Bini e il M. Cavallo (la cui dorsale ne nasconde la zona di Acquaviva), e si riconosce la valle affluente del Fosso del Foscolo, con l’omonimo insediamento. Lo sbocco vallivo è coperto dalla Costa Poggio dei Ronchi (5/02/11 – 4/08/16 - 16/08/16).

 

001f – 001g - Dal crinaletto che dalle Mandriacce conduce a Partinico si fronteggia in asse il Fosso dei Fondi e da pari quota la sua valle, stretta tra gli alti rilievi, mentre a dx si nota C. Montecavallo di sopra sui prodromi delle Ripe Toscane, e a sx La Fossa, nell’Ottocento unico diretto collegamento con Fondi (2/12/16).

 

001h - Dall’area di sosta di Costa Poggio dei Ronchi, sulla S.P. 4 del Bidente, si evidenzia il delta della vallecola che ospitava l’insediamento de La Traversa (30/11/16).

 

001i – 001l - Dal Monte Falco la veduta si estende all’intero tratto del contrafforte che delimita la Valle delle Celle, benché il M. dell’Avòrgnolo quasi non si noti sopraffatto dal M. Guffone; domina lo scenario la simmetrica morfologia dell’alta valle del Fosso dei Fondi, cui contribuisce la dorsale di M. Cavallo come braccio orientale. L’innevamento evidenzia le aree prative, le piste e le mulattiere dirette verso l’insediamento di Montecavallo di sopra (22/12/11).

 

001m/001p - Dalla S.F. di Giogo di Castagno (vi si giunge tramite la S.P. n.94 del Castagno dal Passo della Calla), tagliata sotto Pian delle Fontanelle, il limitato scostamento consente di estendere la veduta all’intero sviluppo della valle del Fosso dei Fondi fino allo sbocco presso le Ripe Toscane, per quanto non coperto dai rilievi antistanti, sul cui profilo si riesce a distinguere appena la traccia del sentiero che le attraversa; nella 4^ foto, grazie al confronto con le viste satellitari, è possibile posizionare il sito della Fonte del Bercio, utile anche ad indirizzare lo sguardo verso il fondovalle dove il Fosso dei Fondi confluisce nel Bidente (01/01/19 – 7/10/17).

 

001q – 001r - Dal Sentiero degli Alpini, sul contrafforte principale nei pressi di Poggio Bini, la veduta sulla valle del Fosso dei Fondi si apre dalla testata del suo affluente Fosso del Foscolo (16/04/16).

 

001s – 001t – Procedendo sul Sentiero degli Alpini verso N, scorcio del tratto più profondo del Fosso dei Fondi sormontato dalla ripida dorsale di M. Cavallo, tuttavia attraversata da un’agevole mulattiera (21/03/17).

 

001u – Una breve deviazione dal Sentiero degli Alpini sulla mulattiera per Acquaviva consente una veduta delle praterie d’altura (16/04/16).

 

001v – 001z – Dalla testata della valle del Fosso dei Fondi, a monte di Acquaviva, si fronteggia il massiccio appenninico da cui si stacca il contrafforte che nel risalire verso il M. Ritoio si articola in un complesso di dorsali e costoni secondari che separano le incisioni idrografiche del Fosso del Foscolo e del sito de La Traversa, affluenti del Fosso dei Fondi (29/12/18).

 

002a - Schema oro-idrografico del tratto della Valle delle Celle compreso tra il contrafforte principale e il Bidente, dove la linea di cresta tende a rialzarsi e i Monti Ritoio e dell’Avòrgnolo svolgono la funzione di nodi montani, aspetti significanti tettonicamente ovvero in riferimento alla disposizione delle rocce e alla loro modalità di corrugamento e assestamento.

 

002b - Il bacino idrografico del Fosso dei Fondi; elaborazione da cartografia moderna integrata con localizzazione di luoghi di antica documentazione.

 

002c - Elaborazione da cartografia di inizio Ottocento con rappresentazione dell’assetto insediativo ed infrastrutturale: sono rappresentati gli scomparsi insediamenti di Fondi, Casa Sabelli e capanno di Fondi. La viabilità si ritrova ancora tranne gran parte del tratto La Fossa-Fondi. La scrittura della toponomastica riprende quella originale.

 

002d – Schema di mappa risalente ai primi decenni del XX sec. da cui si nota la scomparsa sia del tratto viario antico che penetrava nel profondo vallivo sia degli stessi insediamenti in sx idrografica (Fondi, Casa Sabelli e capanno) tranne Acquaviva. Mentre compare il percorso trasversale risalente a Foscolo, ancora oggi esistente, non vi è traccia del tratto di bella mulattiera che risale la valle in sx idrografica, forse successiva.

 

002e – Dalla sella a NO del M. Cavallo si nota lo sviluppo del contrafforte mentre risale verso il M. Ritoio (29/12/18).

 

002f/002i – L’area di primo impluvio del ramo più elevato del Fosso dei Fondi viene attraversata dalla mulattiera per Acquaviva (23/11/16).

 

002l/002p – La prateria di Acquaviva incrementa la pendenza sviluppandosi verso valle. Si nota l’incisione poco marcata di un ramo del Fosso di Fondi, prossimo ai resti di Acquaviva, mentre il ramo principale sta già sprofondando più oltre (29/12/18).

 

002q – 002r – La vallecola del Fosso del Foscolo dalla sua testata sotto Poggio Bini verso la confluenza nel Fosso dei Fondi (21/03/17).

 

003a – L’incisione del Fosso dei Fondi nel tratto più impervio presso il capanno di Fondi (29/12/18).

 

003b – 003c – Confluenza di fossi presso Fondi (29/12/18).

 

003d/003n – Il tratto del Fosso dei Fondi tra l’insediamento topico e la confluenza con il Fosso del Foscolo a volte è affiancato da tracce della viabilità antica e poco prima del termine evidenzia una piccola marmitta (6/01/19).

 

003o/003s – Confluenza di fossi: nelle prime due vedute il Foscolo, dallo sbalzo, entra nel Fondi; nella terza veduta il Foscolo prima dello sbalzo al guado del sentiero per Foscolo; nelle ultime, il Fosso dei Fondi subito a monte e subito a valle, quando prosegue rinforzato (6/01/19).

 

004a/004p – Vedute dalla mulattiera in sx idrografica tra la suddetta confluenza e il bivio che risale verso Montecavallo di sopra, presso l’innesto nel sent. 261; nelle ultime vedute si fronteggia il rilievo in dx idrografica attraversato dall’antica mulattiera proveniente da La Fossa (6/01/19).

 

004q/004z – Dal versante in dx idrografica si trovano scarsi tratti dell’antica viabilità e si fronteggiano le balze della dorsale di M. Cavallo (si vede Montecavallo di sopra) che digrada mentre si restringe la valle e il Fosso dei Fondi va verso lo sbocco nel Bidente presso le Ripe Toscane (6/01/19).

 

004za/004zh – Un’altra vista frontale delle balze della dorsale di M. Cavallo, con particolari della sopracitata mulattiera che le attraversano, si ha dal crinale che da Partinico scende verso il Bidente (27/02/19).

005a/005f – Lo sbocco vallivo visto dal sent. 261 con l’ultimo tratto a monte del ponte che attraversa il fosso che, assieme alla Fonte del Bercio, segnala il margine delle Ripe Toscane (6/01/19).

 

005g/005l – Presso il ponte sono di interesse l’ampia sezione dell’alveo e un’ampia marmitta dei giganti (6/01/19).

 

005m – 005n – 005o - Di interesse lo stesso ponte, per la struttura in legno di quasi 13 m di luce, a due campate con spalle e pila centrale in pietrame, probabilmente risalente agli interventi di “ammodernamento” dei primi anni del Novecento (11/09/16).

 

006a/006m – Veduta con indice fotografico e vedute dei resti degli insediamenti o loro siti; di seguito: Acquaviva; Casa Sabelli; Fondi; capanno di Fondi; recinto o resto di struttura sopra Acquaviva; fonte-abbeveratoio sorgiva del ramo del Fosso dei Fondi presso Acquaviva; fonte-abbeveratoio inaridita a monte di Acquaviva; La Traversa; Foscolo; infine caratteristica formazione erratica marnoso–arenacea, vista dalla mulattiera per Acquaviva, che ha provocato la particolare curiosità cartografica di essere interpretata come fabbricato, una rock-house (16/04/16 - 23/11/16 - 26/11/16 – 6/12/16 - 21/03/17 - 29/12/18).

{#emotions_dlg.10}