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Fonte solforosa Le Grigiole

inserita da Bruno Roba
Tipo : sorgente
Altezza mt. : 950
Coordinate WGS84: 43 50' 06" N , 11 52' 14" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (26/08/2020 - Agg. 2/12/2023) - Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine; in quell’ambito si staccano due contrafforti secondari e vari crinali e controcrinali minori delimitanti le singole vallecole del bacino idrografico.

La Valle del Fiume Bidente di Ridràcoli riguarda quel ramo intermedio del Bidente delimitato, ad Est la valle dall’intero sviluppo del contrafforte secondario che si diparte da Poggio allo Spillo (collegando Poggio della BertescaCroce di Romiceto, i Monti Moricciona, La Rocca, Marino, Pezzoli e Carnovaletto) per concludersi sul promontorio della Rondinaia digradando a valle di Isola costretto dalla confluenza del Fiume Bidentino o Torrente Bidente di Fiumicino nel Fiume Bidente. Ad Ovest la valle è delimitata dall’intero sviluppo del contrafforte secondario che si distacca da Poggio Scali e che subito precipita ripidissimo disegnando la sella di Pian del Pero, serpeggiante evidenzia una sequenza di rilievi (i Poggi della Serra e Capannina, l’Altopiano di S.Paolo in Alpe, Poggio Squilla, Ronco dei Preti e Poggio Collina, per terminare con Poggio Castellina) fino a digradare presso il ponte sul Fiume Bidente di Corniolo a monte di Isola, costretto dalla confluenza del Fiume Bidente di Ridràcoli nel Bidente di Corniolo.

Il bacino idrografico del Fiume Bidente di Ridràcoli, di ampiezza molto superiore rispetto alle valli collaterali e che vede il lago occupare una posizione baricentrica, con l’asta fluvio/lacustre f.so Lama/invaso/fiume posizionata su un asse mediano Nord-Sud, mostra una morfologia molto differenziata rispetto al suo baricentro. L’area sorgentifera, con la realizzazione dell’invaso artificiale, si differenzia tra quella che lo alimenta e quella a valle della diga che alimenta direttamente il fiume. A monte l’area imbrifera confluisce in cinque corsi d’acqua principali che costituiscono i corrispondenti bracci lacustri di cui si compone il lago. Essi sono il Fosso delle Macine, poi di Campo alla Sega, il Fosso degli Altari e il Fosso della Lama, l’asta torrentizia costituita dalla sequenza dei Fossi del Ciriegiolone, dell’Aiaccia e del Molinuzzo, cui contribuisce la ramificazione del Fosso del Raggio Rio Fossati e infine il Fosso del Molino.

Il Fosso di Campo alla Sega, il Fosso degli Altari e il Fosso della Lama, provengono direttamente o indirettamente dallo Spartiacque Appenninico e i primi due indirettamente anche dalla Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino«I torrenti principali che attraversano la Riserva sono (da Ovest a Est): Sottobacino Bidente di Ridracoli – Fosso delle Macine, che costituisce la porzione alta del F.di Campo alla Sega […] Fosso di Sasso Fratino, affluente di destra del F. d. Macine – Fosso di Campo alla Sega, derivato dalla confluenza del F. d. Macine e del F. d. Sasso Fratino […]» (A. Bottacci, 2009, p. 23, cit.).

Il Fosso del Molino raccoglie il reticolo scolante di un amplissimo bacino idrografico; tuttavia, è piuttosto breve anche in relazione all’ampiezza del suo alveo ed è totalmente di fondovalle. Il suo sviluppo storico di circa 2 km vedeva un dislivello di soli 76 m tra la sua origine - dovuta alla confluenza tra il Fosso Rogheta e il Fosso di Romiceto - e il suo antico termine pre-lacustre (confluenza con il Fosso della Lama e conseguente origine del Fiume Bidente). Il fosso oggi diviene braccio lacustre in loc. Comignolo, quando ampio e tranquillo serpeggia compiendo una doppia ansa. Per morfologia, appare come tratto terminale in perfetta continuità con il Fosso di Romiceto; peraltro, nella Pianta Geometrica della Regia Foresta Casentinese del 1850 (cit.) e nella Sez.VII-La Lama delle Bozze di mappe catastali della Foresta Casentinese e Campigna, datate 1808-1830 (cit.) il Fiume Bidente appare aver origine dalla confluenza del Fosso delle Grigiole, (oggi di Ponte Camera) con il Romiceto, ivi limitato al tratto alto. Ma a fine ‘700 si trova (v. più avanti) un Fosso di Romiceto chiamato Carpanone per essere forse in rapporto con la costruzione del Molino di Carpanone (compare nel Catasto toscano ma non se ne conosce l’esatta datazione).

Il bacino idrografico del Fosso Rogheta è delimitato a settentrione dall’anfiteatro vallivo incentrato sul Monte Moricciona, nodo montano tra il tratto del contrafforte secondario che si prolunga dal poggio di Croce di Romiceto al crinale di Casanova dell’Alpe, avendo interposta la sella con la Maestà di Valdora e la dorsale che prima raggiunge il Monte Cerviaia e termina con il Monte Palestrina. La delimitazione meridionale è costituita dalla dorsale che si stacca da Croce di Romiceto, proiettandosi verso il fondovalle del Rogheta. Quest’ultima delimita anche il Fosso dei Bruciaticci, affluente del Fosso Rogheta assieme al Fosso delle Piagge, acque aventi origine dal contrafforte, da cui infatti si staccano le maggiori diramazioni montuose.

Anticamente il fosso era detto della Rogheta (e forse anche dei Diavoli): tale declinazione del toponimo, diffuso anche nella sua variazione roveta, dal latino medievale «[…] rubetum (rubeta) = terra a rubus (rovo), prunaio […].» (A. Polloni, 1966-2004, p. 270, cit.), è significativa per una descrizione storicizzata dei luoghi. Il tratto alto del Fosso dei Bruciaticci era detto della Capannella, il Monte Cerviaia era detto Poggio al Pratalino o Monte della Chiesaccia e Croce di Romiceto era detto Poggio alla Croce.

Il bacino idrografico del Fosso di Romiceto è delimitato a settentrione dall'ulteriore tratto del contrafforte secondario compreso tra il poggio di Croce di Romiceto e Poggio della Bertesca e dalla citata dorsale che si stacca dal nodo montano di Croce di Romiceto, mentre il limite meridionale è determinato dalla dorsale di Poggio Fonte Murata, che nella piega creata con il contrafforte all’altezza del Passo della Bertesca vede l’origine del Fosso di Ponte Camera, come detto affluente del Fosso di Romiceto. I bacini dei due fossi sono separati da una diramazione del contrafforte secondario che, nel digradare, forma la sella del Le Grigiole prima di rialzarsi con il picco piramidale di Scaramuccia, omonimo e morfologicamente quasi gemello di quello posto lungo la dorsale di Poggio Fonte Murata, sull’opposto versante vallivo, e con esso collegato da un’antica pista boschiva. Questa diramazione delimita la ramificazione di origine più elevato del Fosso di Romiceto, ripetutamente attraversata dai tornanti della S.F. del Cancellino. Infossata accanto ad uno dei tornanti stradali si trova la Fonte solforosa Le Grigiole.

Nel Fosso del Molino scolano direttamente gli sproni del versante meridionale del Monte Palestrina e l'opposta vallecola del Fosso dell’Orticheto ricompresa tra le due diramazioni terminali della dorsale di Poggio Fonte Murata, una che si interrompe bruscamente con Poggio La Guardia, l’altra che si prolunga digradando presso i resti del Molino di Carpanone e la confluenza con il Fosso Rogheta. Il bacino idrografico suo proprio è pertanto piuttosto ristretto.  

Per approfondimenti ambientali e storici si rimanda alle schede toponomastiche Valle del Bidente di Ridràcoli e/o relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

A. Bottacci, La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, 1959-2009, 50 anni di conservazione della biodiversità, Corpo Forestale dello Stato, Ufficio territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio, Pratovecchio, 2009;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

D. Mambrini, Galeata nella storia e nell’arte, Tipografia Stefano Vestrucci e Figlio, Bagno di Romagna, 1935 – XIII;

A. Polloni, Toponomastica Romagnola, Olschki, Firenze 1966, rist. 2004;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Carta della Romagna Toscana e Pontificia: http://www502.regione.toscana.it/searcherlite/cartografia_storica_regionale_scheda_dettaglio.jsp?imgid=10910;

Pianta Geometrica della Regia Foresta Casentinesehttp://www502.regione.toscana.it/searcherlite/cartografia_storica_regionale_scheda_dettaglio.jsp?imgid=11479;

Bozze di mappe catastali della Foresta Casentinese e Campigna: http://www502.regione.toscana.it/searcherlite/cartografia_storica_regionale_scheda_dettaglio.jsp?imgid=11644;

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba - La Fonte delle Grigiole è facilmente raggiungibile tramite le carrabili che transitano da Casanova dell’Alpe fino alla sbarra del Paretaio, quindi tramite la bretella che in 600 m raggiunge la  S.F. del Cancellino nei pressi del km 11. Di essa se ne percorre 250 m in direzione La Lama fino al tornante che attraversa il ramo principale del Fosso di Romiceto, accanto al quale – infossata – si trova la fonte.

foto/descrizione :

Le foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell'autore.

00a1 – 00a2 – 00a3 - Dal Belvedere Bocab, sulla S.F. S.Paolo in Alpe-La Lama, oltre la valle del Fosso delle Macine ancora in ombra e la dorsale che si stacca da Poggio Scali, il primo sole illumina la convergenza dei vari rilievi che, tra l’altro, circoscrivono la valle del Fosso di Romiceto (18/12/16).

00b1 – 00b2 – 00b3 – Dai pressi di Podere Romiceto, vedute verso l’intera dorsale che esprime Scaramuccia e verso lo stesso rilievo, con evidenziato il sito della Fonte delle Grigiole e la traccia della S.F. del Cancellino (8/07/20).

00c1 - 00c2 – Schema cartografico del bacino idrografico del Fosso del Molino evidenziante le aree sommerse dall'invaso lacustre, con particolare del bacino idrografico del Fosso di Romiceto.

00d1/00d8 – La fonte solforosa delle Grigiole (14/07/20).

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