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Maestā del Felcitino o del Colera

inserita da Bruno Roba
Tipo : maestā
Altezza mt. : 535
Coordinate WGS84: 43 50' 56" N , 11 53' 51" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (29/04/2022) - Il bacino idrografico del Fosso di Rio d’Olmo si attesta su un tratto di versante occidentale del contrafforte principale compreso tra il Crinale o Raggio del Finocchio, che si dirama all’altezza della sella di Prato ai Grilli (prima del Poggiaccio), e la dorsale che ha origine dal Monte Càrpano: il Crinale del Finocchio prima converge verso l’Eremo Nuovo quindi segue il Bidente fino a Pietrapazza, sempre più ristretto e affilato per la confluenza con il Rio D’Olmo; la dorsale dal Càrpano presto si biforca a racchiudere la valle del Fosso delle Graticce, e, mentre il suo ramo di libeccio la divide da quella del Rio D’Olmo nel convergere sul Bidente, il ramo di grecale (detto Crinale delle Graticce), pure convergente sul fiume, la separa da quella del Fosso del Lastricheto

Tra il XVI e il XVII secolo l’area delle Graticce in linee generali veniva distinta nel fondovalle, che dall’area della chiesa (S. Eufemia alle Graticce) si estendeva per tutto il versante in dx idrografica fluviale fino alla sua conclusione, detto Gradicce (forse dizione originaria riferibile alle sottili stratificazioni gradonate del crinale e dell’area) Graticce di Sotto o Piano degli Abedi o Abeti, in una limitata area mediana detta Graticce di Mezzo e in un’area superiore detta Graticce di Sopra o Sommo le Gradicce, che si estendeva fino ai crinali che delimitano la Valle delle Graticce, comprendendo fra tutte numerosi poderi e fino ad 10 case coloniche, le prime documentate già dal 1531 e 1532, senza contare i capanni, i forni ed altre costruzioni di servizio, per la gran parte beni scomparsi “prematuramente” o ignoti circa l’esatta collocazione in quanto semplicemente citati negli estimi antichi. Se detta area di fondovalle orograficamente si conclude con il digradare del Crinale delle Graticce contro il Bidente, dove un ponte consentiva alla Mulattiera del Bidente di attraversare il Fosso del Lastricheto presso la sua confluenza, la morfologia del luogo limitava la corrispondente area degli insediamenti principalmente a quella fiancheggiante la via pubblica fino al fiume, comprendendo infatti il Mulino comunitativo, detto delle Graticce (ruderi), e 3 case, note con i toponimi Casone Graticce di Sotto (non collocabili) e Molino Graticce Sopra il Mulino o Graticce vicino al Molino, oggi Cà di Pasquino (esistente). Un’altra casa pare si trovasse vicino alla confluenza del fosso nel Rio d’Olmo, quindi al Ponte delle Graticce o della Cantinaccia. L’area mediana comprendeva due edifici colonici, il Pianaccio o Pianacci Pianelli (scarse tracce), posto presso il crinale lungo la mulattiera che lo valicava diretto alla valle del Lastricheto, e Cà di Mengaglia o Mengaia Casa Mengaglia sopra la Chiesa o Casa Moncaglia o Casa Menghino o Graticce sopra la Chiesa (scomparso ma catastalmente documentato), oltre ad un piccolo capanno nei suoi pressi, di cui restano i ruderi, salvo se altri non meglio localizzabili. L’area più elevata arrivò a comprendere 6 case coloniche, ma solo di quella topica, Le Graticce, già detta Poderino Poderino delle Graticce o Graticce di Sopra, rimangono consistenti ruderi, mentre delle altre rimane solo la memoria archivistica, salvo gli scarsissimi resti di un capanno d'altura posto accanto alla mulattiera poco sotto il crinale.

Per l’inquadramento territoriale v. schede Valle del Bidente di PietrapazzaFiume Bidente di Pietrapazza e Fosso di Rio d’Olmo.

In base al Catasto Toscano (1826-34) nel sistema vallivo del Fosso delle Graticce compaiono solamente i fabbricati de Le Graticce, nella Carta d'Italia I.G.M. di impianto (1894 e 1937) scritto le Graticce, e Cà di Mengaglia, questo solo come planimetria anonima e apparentemente riportata come aggiornamento speditivo di un fabbricato forse già in dissesto in quanto abbandonato da 2 o 3 lustri. Oggi, nell’area di fondovalle fluviale, la Mulattiera del Bidente è scomparsa a seguito della costruzione della S.F. Poggio alla Lastra-Pietrapazza, tuttavia, accanto ad essa e nei pressi di Cà di Pasquino si trova (ricollocata) la Maestà Milanesi mentre la Maestà del Felcitino o del Colera si trova nel sito originario, nella scarpata sotto strada, presso la confluenza del Fosso del Lastricheto nel Bidente, versante Sud. La viabilità principale risalente la valle, a inizio ‘800 limitata al collegamento tra Le Graticce e Rio d’Olmo e con la Strada che da Pietrapazza va a Bagno, che veniva raggiunta sulla sella preludente allo stacco del Crinale delle Graticce (posta a monte dell'affioramento di Ridolmo), a inizio ‘900 vede invece rivalutato il collegamento con Pietrapazza (tramite il sito della scomparsa Cà di Mengaglia), mentre gli altri collegamenti interni sono ormai declassati a sentieri, se non scomparsi dalle mappe. Nel catasto moderno si trova persino classificata una S.Vic.le Pietrapazza-Graticce-Rio d’Olmo, oggi in completo abbandono salvo per i tratti riutilizzati dalla rotabile.

La Maestà del Felcitino, posta all’estremità del Crinale delle Graticce su quel lembo di terra stretto tra il fiume, la confluenza del Fosso del Lastricheto e la Mulattiera del Bidente, con la quale aveva sostanzialmente lo stesso rapporto morfologico oggi sussistente con la qui coincidente rotabile, ricade non lontano dal gruppo di case pioniere dell’area, poste in posizione più favorevole e appartenenti a privati, risalenti già ai primi decenni del Cinquecento. È detta anche del Colera in quanto sarebbe stata eretta da ignoto per ringraziamento a seguito di guarigione dopo l’epidemia del 1855 (la targa è scomparsa), ma corrono anche altre ipotesi comunque legate a fatti tragici per eventi epidemici. Recentemente vi è stata inserita un’icona in ceramica con targhetta MADONNA GRECA REGINA DELLE ACQUE VENERATA IN RAVENNA, senza alcuna correlazione storica.

Per approfondimenti si rimanda alle schede toponomastiche relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

N.B. - Nel passato anche recente l’ambiente montano veniva visto soprattutto nelle sue asperità e difficoltà ed avvertito come ostile non solo riguardo gli aspetti climatici o l’instabilità dei suoli ma anche per le potenze maligne che si riteneva si nascondessero nei luoghi più reconditi. Dovendoci vivere si operava per la santificazione del territorio con atteggiamenti devozionali nell’utilizzo delle immagini sacre che oltre che espressioni di fiducia esprimevano anche un bisogno di protezione con una componente esorcizzante. Così lungo i percorsi sorgevano manufatti (variamente classificabili a seconda della tipologia costruttiva come pilastrini, edicole, tabernacoli, capitelli, cellette, maestà) la cui realizzazione, oltre che costituire punti di riferimento scandendo i tempi di percorrenza (p.es., recitando un numero prestabilito di “rosari”), rispondeva non solo all’esigenza di ricordare al passante la presenza protettiva e costante della divinità ma svolgeva anche una funzione apotropaica. Spesso recanti epigrafi con preghiere, sollecitazioni o riferimenti ad avvenimenti accaduti, oggi hanno un valore legato al loro significato documentario.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

AA.VV., Il popolo di Pietrapazza, C.C.I.A.A. di Forlì, Cooperativa culturale Re Medello, Forlì 1989;

C. Bignami, A. Boattini, La Gente di Pietrapazza, Monti editore, Cesena 2018;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Bagno di Romagna, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2008;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze;

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba - La Maestà del Felcitino si trova a 1,5 km da Pietrapazza, quasi sull’argine fluviale sotto la S.F. Poggio alla Lastra-Pietrapazza, sterrata transitabile di circa 10 km.

foto/descrizione :

Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.

Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.

00a1 - 00a2 - 00a3 - Dai pressi del Monte Roncacci, oltre il Raggio da Rignuni o di Rignone, che delimita la valle del Fosso dei Poderini, vedute del contrafforte principale dove si innalzano i Monti Castelluccio e Càrpano e si aprono le valli del Lastricheto, delle Graticce e di Rio d’Olmo, quindi da Cà di Giorgio, scorcio del Crinale delle Graticce e, nel fondovalle, di Cà di Pasquino: poco oltre si trova la Maestà del Felcitino (5/10/16 – 4/11/16).

00b1 – 00b2 - Dal Crinale o Raggio del Finocchio, scorcio della valle del Bidente particolarmente ristretta oltre Pietrapazza, dove si notano Cà dei Conti e Cà di Pasquino: alla fine del tratto in ombra del fondovalle c’è la maestà (1/09/16).

00c1 – Schema cartografico del bacino idrografico del Fosso di Rio d’Olmo, comprendente anche l’area delle Graticce che si interseca con il bacino del Bidente.

00c2 –  Schema da mappa catastale della prima metà dell’Ottocento, evidenziante il sistema insediativo, con utilizzo della toponomastica originale. Qui compare anche la toponomastica della viabilità principale di fondovalle e di crinale.

00c3 - Schema da cartografia della prima metà del ‘900, corrispondente alla situazione odierna.

00c4 - Schema cartografico da mappa del XIX sec. che, nella sua essenzialità, evidenziava esclusivamente i tracciati viari di crinale che da S.Sofia raggiungevano lo Spartiacque Appenninico, il tracciato di fondovalle S.Sofia-Poggio alla Lastra che poi si riconnetteva al tracciato di crinale ed il tracciato trasversale che collegava i Passi della Bertesca e di Monte Càrpano transitando da Pietrapazza. La toponomastica riprende, anche nella grafica, quella originale; integrazioni in neretto a fini orientativi.

00c5 – Schema del sistema viario storico principale al XIX secolo, su base cartografica dei primi decenni del XX secolo, che, prima della realizzazione dell’invaso di Ridràcoli e della viabilità provinciale interna, venne integrato con il sistema delle mulattiere.  

00d1/00d7 – La Maestà del Felcitino si trova sotto la S.F. Poggio alla Lastra-Pietrapazza, presso la confluenza del Fosso del Lastricheto nel Bidente (12/08/16).

Innocent